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Prime dosi, flop Super Green pass: i numeri di una disfatta pagata a caro prezzo

Pubblicato il 02/12/2021 09:49 - Aggiornato il 07/12/2022 18:29

Una nuova stretta varata in fretta e furia, con il governo arrivato a calpestare per l’ennesima volta i diritti degli italiani in nome di un presunto bene superiore: la lotta al Covid. E così, dopo il Green pass è arrivato anche il Super green pass, strumento pensato per rendere di fatto la vita impossibile alle persone non vaccinate, escludendole da una qualsiasi forma di socialità. Obiettivo dichiarato, ovviamente, spingere (o meglio costringere) più persone possibili alla somministrazione, con la forza. Non resta allora che chiedersi: ma alla fine, ne è valsa almeno la pena?

Prime dosi, flop Super Green pass: i numeri di una disfatta pagata a caro prezzo

A fronte di un ennesimo, violento colpo alla Costituzione e alle libertà dei cittadini, nemmeno i numeri sembrano in realtà dare ragione al governo. Per capirlo, è sufficiente dare un’occhiata ai dati riportati dal Sole 24 Ore sulla campagna vaccinale, datati 1 dicembre 2021: il numero delle prime dosi, ovvero di persone finora non vaccinate e che hanno deciso di iniziare il ciclo di somministrazione, è stato infatti di 30.286 nel corso delle ultime 24 ore.

Considerando che la media, prima dell’introduzione del Super Green pass, era di 17 mila al giorno, la differenza è presto calcolata: il “boom”, come lo ha definito il governo, corrisponde a 13 mila vaccinazioni giornaliere. Reggerà questo ritmo fino al 15 gennaio 2022, data di scadenza del nuovo obbligo “rafforzato” di certificazione virtuale? Difficile prevederlo. Anche provando a essere ottimisti, comunque, i conti sono semplici: dovesse mantenersi costante questo trend, si arriverebbe in totale a 1,3 milioni di vaccinati in più. Un dato che riporta alla domanda iniziale: ma ne è valsa davvero la pena?

Anche volendo immaginare che la media di nuove vaccinazioni possa mantenersi sulle 30 mila al giorno, passaggio tutt’altro che scontato, quando il certificato virtuale andrà in pensione a metà gennaio il totale degli italiani non vaccinati sarà scalfito soltanto in parte, con l’obiettivo 90% di popolazione protetta ancora lontano (al momento siamo ancora al 77%, equivalente a circa 45 milioni e 700 mila persone). Aggiungiamo a questo il fatto che è impensabile che tutti i cittadini faranno la terza dose, e il dado è presto tratto: oggi il governo ricatta i non vaccinati impedendo loro di godersi le festività natalizie, domani farà scattare comunque un vero e proprio obbligo. Nel frattempo, la montagna del Super Green pass avrà partorito il classico topolino.

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