Sono passati due mesi esatti dalle elezione politiche e i partiti fanno i primi conti con gli umori degli elettori. Buone notizie per il partito di Gianluigi Paragone, Per l’Italia – Italexit, che passa dalla percentuale di 1,9% dello scorso 25 settembre a quella del 2,6%. Un balzo di 0,7% che lo porta sopra il partito di Emma Bonino, + Europa, che aveva mancato d’un pelo la soglia di sbarramento del 3%. I dati si riferiscono al sondaggio di Euromedia research, che registra una manovra finanziaria divisiva per l’opinione pubblica che infatti si polarizza spaccandosi perfettamente in due: il 40,4% l’approvano e il 41,2% la boccia. Questo non ha sostanzialmente impattato sull’alto consenso riposto dagli elettori su Giorgia Meloni e sul suo partito, Fratelli d’Italia. Cede qualche punto percentuale l’indice di fiducia del presidente di Consiglio che comunque rimane sopra la soglia del 40% (40,6%). Il suo partito non avanza nelle intenzioni di voto, ma registra comunque un enorme 28,3%. (Continua dopo la foto)
La Lega di Matteo Salvini arretra di 0,7% fermandosi al 9,5%. Forza Italia cresce di uno 0,6% arrivando a sfiorare il 7%. Si conferma il testa a testa tra il Partito Democratico che ottiene il 17,2% e il Movimento 5 Stelle al 16,8%., Il terzo polo di Calenda e Renzi perde uno 0,3% ma comunque resta forte di un 8,2% che lo tiene sopra il partito di Silvio Berlusconi. Chiudono Alleanza Verdi e Sinistra al 3% (-03%) e +Europa al 2,5%: un gradino sotto Paragone e Italexit per l’Italia che appunto registrano un 2,6%. Una percentuale superiore a quella delle politiche, ma ancora più soddisfacente se si considera lo straordinario risultato di Fratelli d’Italia che pesca nello stesso bacino elettorale della formazione di Gianluigi Paragone.