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Ora chi non ha il Green pass è costretto a mangiare a terra. La foto scandalo

Pubblicato il 23/08/2021 09:10 - Aggiornato il 23/08/2021 09:20

Costretti a stare lontano dai colleghi, seduti a terra sopra delle griglie metalliche a mangiare con le pettorine del lavoro ancora addosso. L’ennesima follia figlia del Green pass arriva dal centro logistica Ikea di Le Mose, a Piacenza, e ha fatto indignare i social come già accaduto con gli scatti di poveri poliziotti obbligati a consumare il loro pasto sul marciapede, lontano dagli altri. Una discriminazione nella discriminazione in un momento in cui i dubbi sull’efficacia dei vaccini sono più forti che mai.

Ora chi non ha il Green pass è costretto a mangiare a terra. La foto scandalo

Nel magazzino del colosso svedese, come rivelato da La Stampa, si è infatti deciso di vietare il consumo di cibo all’interno degli spazi aziendali per chi non è in possesso del certificato vaccinale. Compresa la possibilità di frequentare le cosiddette “aree break”. Una volta dentro, dunque, si possono svolgere operazioni rapide come ordinare un caffè alla macchinetta ma non sostare, dovendo poi recarsi all’esterno per qualsiasi pasto o momento di riposo.

Già da un paio di mesi, inoltre, “ogni dipendente è impegnato a sanificare da sé il posto in cui consuma il pasto”. “Il ministero impone il Green pass nei luoghi dove c’è somministrazione, e l’azienda ha esteso l’interpretazione in maniera restrittiva, poi ha ridotto l’orario di ingresso in mensa, prima di tre ore, dalle 11 alle 14, ora di un’ora, dalle 12 alle 13” ha spiegato Salvatore Buono della Cisl, referente per il settore logistico. Il sindacato ha chiesto che siano adibite strutture all’esterno per permettere a chi non ha il Green pass di “mangiare in modo più dignitoso”.

Una situazione comune a tante realtà italiane, costrette a fare i conti con gli obblighi introdotti da Draghi & co. La Hanon, con sede nel Torinese, ha visto per esempio i lavoratori entrare in sciopero contro l’obbligo di certificato verde per la mensa, una protesta poi ritirata dopo che la stessa azienda aveva deciso di fare marcia indietro.

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