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“La democrazia muore a pranzo”. Come i network finanziari hanno conquistato il potere politico

Pubblicato il 31/01/2023 11:05

Un passo dopo l’altro, i network finanziari hanno finito per mettere le mani sul potere politico. Prima semplicemente influenzandolo, in maniera sempre più forte. Poi conquistandolo in maniera diretta. Questa l’amara analisi fatta dal giornalista Malik Nesrine sulle pagine del Guardian, analizzando quanto accaduto, spesso senza che quasi nessuno se ne sia accorto, nel corso degli ultimi anni. Gli ultimi scandali che hanno coinvolto il partito conservatore britannico sono stati il punto di partenza per un’analisi sul cambiamento dell’elite, sempre più legata al mondo dell’alta finanza. Una trasformazione evidente se si guarda a quanto sta accadendo in queste ore, con il numero uno della BBC Richard Sharp al centro di due diversi filoni di indagine. Tra le accuse a suo carico, quella di essere stato raccomandato da Boris Johnson e di aver ricambiato il favore aiutando l’ex premier a ottenere un oneroso prestito. (Continua a leggere dopo la foto)
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Così i network finanziari hanno conquistato il potere politico

Quello di Sharp, però, non è un nome qualunque. L’attuale primo ministro inglese Rishi Sunak è stato infatti suo allievo quando entrambi lavoravano nella banca Goldman Sanchs, scegliendo poi come proprio consigliere economico durante la pandemia. Politica e finanza, d’altronde, sono ormai vasi comunicanti, e non deve stupire che la vecchia classe dirigente, che si forma in vere e proprie scuole di partito, sia stata ormai completamente soppiantata. (Continua a leggere dopo la foto)

Così i network finanziari hanno conquistato il potere politico

Il Guardian ha riepilogato tanti casi, tutti simili tra loro. Sajid Javid ha fatto fortuna alla alla Deutsche per poi ottenere un nuovo incarico alla JP Morgan, il tutto diventando nel frattempo deputato. George Osborne, altro volto noto del Parlamento britannico, ha accettato un lavoro con Black Rock e negli ultimi mesi si è legato alla banca d’investimenti Robey Warshaw. (Continua a leggere dopo la foto)

E ancora: Nadhim Zahawi, ex presidente del partito conservatore, deve la sua ascesa nelle fila del partito Tory più per la sua fama di uomo d’affari fortemente legato alle compagnie petrolifere che alle sue intuizioni politiche. Una grande famiglia, secondo il Guardian, dove interessi personali, di partito ed economici sono intrecciati indissolubilmente. E dove anche quando si litiga, ci si perdona sempre in nome di un bene più grande, da spartirsi tra pochi intimi.

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