Quando si è leggeri come un pezzo di carta è facile farsi trasportare dalle circostanze e cambiare riva. Inutile dirlo, se i 5S accetttassero il Mes sarebbe da parte del Movimento l’ennesima promessa tradita e l’ennesima delusione per gli elettori.
I grillini su tale argomento sono stati molto chiari. A metà aprile il “NO al Mes è definitivo, l’Italia non lo attiverà mai” era stato tassativo. Ieri però, domenica 4 ottobre, parlando in collegamento da Roma al link festival di Trieste, -La Stampa racconta- il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha dato i primi segnali di cambiamento di rotta: “in questo momento riteniamo non sia necessario attivarlo. Dopodichè in Parlamento valuteremo.”
Quindi, mentre da un lato riconosce il fatto che si “tratti di prestiti, debiti senior” e che in quanto tali al momento della restituzione abbiano la precedenza su altri, dall’altro inizia -probabilemente- ad ammorbidire il terreno per la vangata. E quindi fissava le sue condizioni per attivare le risorse del Fondo Salva Stati: “ Se dovessimo averne bisogno, occorrerà capire se accompagnare quello strumento con una richiesta forte di una sospensione indeterminata delle previsioni sul rapporto Deficit-Pil che l’Ue ha fissato tra gli Stati membri.”
Chi invece “dirò sempre sì al Mes” è il ministro della Salute Roberto Speranza. “Ho sempre detto che per me tutte le risorse se arrivano per il servizio sanitario, sono le benvenute: sono assolutamente benvenuti i soldi del Mes, quelli del Recovery Fund e quelli del bilancio dello stato.”