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La svolta di Giorgia Meloni. Ecco perché ora appoggia Ursula von der Leyen: il clamoroso retroscena

Pubblicato il 05/01/2024 09:36 - Aggiornato il 05/01/2024 11:23

Un intervento che ha fatto discutere, quello di Giorgia Meloni. Che durante una conferenza stampa dalla durata fiume di tre ore, ha risposto alle domande dei giornalisti sollevando diversi temi importanti. Ha esordito dicendo “preferisco andare a casa che subire ricatti”, senza precisare però chi le avrebbe fatto pressioni in questi mesi. E poi ha annunciato che il suo governo sarebbe pronto ad appoggiare un eventuale bis di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione Europea. Un passaggio, questo, che ovviamente non è passato inosservato, considerando come in passato la leader di Fratelli d’Italia si fosse espressa in maniera molto dura nei confronti dei vertici Ue. Con conseguente, scontata domanda: da cosa deriva questo improvviso cambio di rotta della presidente del Consiglio? (Continua a leggere dopo la foto)
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meloni von der leyen

Tanti i commenti subito comparsi in rete, con migliaia di utenti a interrogarsi sulle parole di Giorgia Meloni. A tentare di dare una spiegazione è stato Andrea Cangini sulle pagine della testata Formiche, ricordando come 4 anni la leader FdI aveva tuonato: “Siamo l’unico partito italiano che ha annunciato in modo chiaro il proprio voto contrario alla candidatura di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea”. Oggi, il netto dietrofront. (Continua a leggere dopo la foto)

Dietro il ripensamento improvviso di Meloni potrebbe nascondersi, banalmente, il diverso ruolo istituzionale: da leader dell’opposizione a premier, con onori e oneri ben diversi. “A differenza di Matteo Salvini, Meloni ha capito che non è possibile governare l’Italia opponendosi al governo dell’Europa. Una posizione che, se la premier riuscirà a tirarsi dietro l’interno gruppo dei Conservatori di cui è presidente, modificherà gli assetti politici dell’Europarlamento, abbandonando in un vicolo cieco i soli colleghi di Identità e democrazia, il gruppo sovranista di estrema destra di cui fa parte il partito di Salvini”. (Continua a leggere dopo la foto)

Dietro il sostegno a von der Leyen, dunque, potrebbe nascondersi un radicale cambio di strategia. Dagli effetti potenzialmente dirompenti: Meloni si avvicinerebbe alle posizioni di Forza Italia, lasciando invece la Lega a rappresentare da sola posizioni anti-europeista. La premier potrebbe perdere un po’ di consenso, ma ci guadagnerebbe nella legittimazione agli occhi degli altri leader. Il difficile, eventualmente, sarà soltanto spiegarlo agli elettori.

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