x

x

Vai al contenuto

Mascherina e quarta dose, il “pesce d’aprile” di Speranza

Pubblicato il 01/04/2022 14:38 - Aggiornato il 07/12/2022 17:59

Nemmeno la fine dello stato di emergenza ha cambiato la rotta tracciata ormai da tempo dal ministro Roberto Speranza. Determinato a insistere sulla linea della cautela proprio mentre il resto del mondo ha deciso, invece, di fare retromarcia e permettere ai cittadini di tornare alla loro vita di sempre. Alle pagine di Repubblica, il titolare della Salute ha infatti spiegato: “Si apre una fase nuova, il Paese affronta l’epidemia ancora in corso con strumenti ordinari. Non significa che la pandemia è finita”.

Secondo Speranza “non c’è un pulsante ‘off’ che magicamente fa sparire il virus. Ma chi pensa che si debbano ancora usare gli strumenti di due anni fa è fuori dalla storia. È cambiato tutto: conosciamo meglio il virus, abbiamo i vaccini, le cure, sappiamo che le mascherine sono fondamentali. Ci vuole ancora attenzione perché la pandemia non si è conclusa ma serve anche il coraggio di aprire una fase diversa dal passato”.

Le mascherine al chiuso, al momento, resteranno così obbligatorie, in attesa di ulteriori valutazioni a partire dal 1 maggio: “Attenzione, non abbiamo già deciso. Sono scelte che si fanno passo dopo passo, a metà aprile osserveremo il quadro epidemiologico, valutando la curva. La situazione degli ospedali ora è sotto controllo ma l’incidenza è alta e le mascherine sono particolarmente utili. E infatti questo mese restano obbligatorie al chiuso”.

Sulla quarta dose agli anziani, invece, Speranza ha chiarito: “Si deciderà, dopo aver ascoltato gli esperti e le agenzie regolatorie, la settimana prossima”. Infine, il ministro ha difeso a spada tratta il Green pass, nonostante il malcontento crescente degli italiani: “Ha fatto la differenza, ci ha fatto raggiungere una delle migliori percentuali di vaccinazione in Europa e nel mondo. Ci sono Paesi come Austria, Germania e Olanda dove anche in questi mesi sono stati costretti a fare chiusure dure. Noi no, grazie alle alte coperture, figlie di un uso robusto del Green Pass e dell’introduzione dell’obbligo”.

Ti potrebbe interessare anche: Il giallo delle dosi Novavax sparite nel Lazio, l’assessore: “Non sappiamo dove siano”