Da simbolo delle battaglie portate avanti dal mondo Lgbt+ a pericolosa reazionaria. Il tutto nel giro di pochi giorni. Un salto mortale nelle polemiche che ha visto come protagonista la leggenda del tennis Martina Navratilova, una delle prime stelle del mondo dello sport ad annunciare la propria omosessualità e per questo considerata per anni un modello da imitare per il suo grande coraggio. Peccato però che, in un attimo, le parti si siano ribaltate: la star della racchetta, oggi 66enne, è stata infatti accusata di colpo di “transfobia” a causa di un intervento su Twitter. Finendo nel mirino di quella stessa comunità che in passato l’aveva eletta a proprio idolo. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> Decoder pirata, cambia tutto. Multe salatissime (e non solo) anche per gli utenti del “pezzotto”
Attraverso Twitter, Martina Navratilova ha infatti scritto: “Non è giusto e non è corretto”. Con riferimento ad Alicia Rowley, tennista nata uomo che ha vinto alcuni tornei femminili over 55 organizzati dall’Usta, la United States tennis association. Apriti cielo. (Continua a leggere dopo la foto)
“Hey, Usta. Il tennis femminile non è per atleti maschi falliti, qualunque sia l’età. Questo sarebbe consentito agli US Open di questo mese? Solo con un documento d’identità? Non credo…” ha scritto ancora Navratilova. Che ha poi rincarato la dose: “È patriarcato per gli uomini biologici insistere sul diritto di entrare negli spazi creati per le donne. È così difficile da capire? È patriarcato che gli uomini biologici insistano sul diritto di competere nelle categorie femminili”. (Continua a leggere dopo la foto)
Navratilova era stata una delle prime atleta professioniste, sicuramente la più famosa, a dichiarare pubblicamente la propria omosessualità. La relazione con l’autrice e giornalista Judy Nelson tra il 1983-1991 aveva fatto clamore, anche per la fine turbolenta del rapporto.