Vai al contenuto

M5S grida alla transizione ecologica, ma ha tradito tutti su Tap, Tav, trivelle e molto altro

Pubblicato il 12/02/2021 15:31

Il M5S adesso urla a più non posso perché vuole che sia istituito il Ministero della “transizione ecologica”. In un precedente articolo abbiamo raccontato di come la “transizione ecologica” in realtà esiste già ed è un dipartimento proprio del Ministero dell’Ambiente, guidato, tra l’altro, da un signore che di cognome fa Grillo e che fa capo a un ministro, Sergio Costa, indicato dal M5S stesso. Ma, a parte questo, ora è bene concentrarsi su tutto quello che di NON ecologico ha fatto il M5S in questi anni. Ricordate le battaglie che sbandieravano in campagna elettorale? Ripercorriamole velocemente e capiamo se poi le promesse ecologiste sono state mantenute oppure no… (Continua a leggere dopo la foto)

A rinfrescarci la memoria ci ha pensato un accurato articolo di Filippo Facci pubblicato su Libero. Ricorda Facci: “I grillini dovevano bloccare ogni trivellazione petrolifera nell’Adriatico e nel 2016 avevano sostenuto il referendum sulle trivelle, costato 300 milioni: poi, dopo non averne bloccata nessuna, il governo ha autorizzato altre tre trivellazioni nel mar Ionio: che in effetti non è l’Adriatico. Tre decreti di fine dicembre 2018 hanno accordato a una compagnia americana trivellazioni per 2.200 km quadrati tra Puglia, Basilicata e Calabria: tutte zone dove i grillini avevano preso consensi facendo gli ecologisti integerrimi, tanto che in tutta la Puglia ‘No-Triv’ presero quasi il 43 per cento”. Poi. (Continua a leggere dopo la foto)

Ti potrebbe interessare anche: Draghi vuole come ministro della Difesa il generale che si inchinava a Juncker

Ricordate il Tap, il Gasdotto Trans-Adriatico che attraverserà Grecia e Albania per approdare nella provincia di Lecce, e soprattutto i No-Tap? “Con il governo a 5 stelle, in due settimane non si farà più”, dissero Di Maio e Di Battista. E invece sappiamo tutti com’è andata a finire anche lì. Si farà. E nell’ottobre 2018 “un gruppo di militanti bruciò le bandiere del Movimento”. E vogliamo parlare di Tav? Quanti voti No-Tav hanno raccolto i grillini? Una valanga. E che ne è dell’opera? Procede, tranquillamente. Ma c’è dell’altro… (Continua a leggere dopo la foto)

Scrive ancora Facci: “Diciamo qualcosina del famoso Terzo Valico a cui, secondo i grillini, andava preferito ‘un potenziamento della linea ferroviaria esistente’, disse Di Maio: si farà anche quello. E ‘Taranto senza Ilva, pienamente bonificata’? L’Ilva c’è ancora ed è più forte di prima, mezza statalizzata e bonificata solo dalle inchieste giudiziarie”. E poco prima di essere defenestrato, Conte aveva messo Arcuri anche a capo di quel dossier. Infine, ricordiamo tutti i No che hanno detto ad inceneritori, termoutilizzatori o termovalorizzatori, rigassificatori. Perché quelli sì che fanno davvero parte della transizione ecologica.

Ti potrebbe interessare anche: Draghi vuole come ministro della Difesa il generale che si inchinava a Juncker

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure