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L’abbuffata del Covid. Prezzi gonfiati fino al 4.250%

Pubblicato il 21/08/2020 10:49

È difficile da credere, ma anche in un contesto di emergenza come quello del Covid, alcuni ne hanno miseramente approfittato.

L’Autorità Anticorruzione ha effettutato un’indagine sui prezzi dei presidi sanitari. Dalle visiere alle mascherine, dai camici ai guanti e perfino passando per i respiratori -dove le cifre diventano di un altro calibro- le variazioni dei prezzi sono esorbitanti e oscillano tra il 300% e l’800%, con punte del 4250%. Le visiere variano da 1,40 (Reggio Calabria) a 12,25 (Trapani), nove volte di più. Le tute da 6,60 (Modena) a 27,90 (Bolzano). Le mascherine filtranti FFP2 da 1,33 (Trento) a 9 (Lecce); quelle FFP3 da 3,80 (Siracusa) a 20,28 (Foggia). 

Differenze abissali anche all’interno della stessa regione. Per esempio, a Lodi i camici per medici e infermieri risultano a 1,80 euro, a Legnano il costo lievita con 7,90 euro.

Sui ventilatori polmonari la differenza di prezzo pagato da Asl della stessa Regione è impressionante, meno di 7mila euro a Ferrara, quasi 40mila a Bologna. 

Dai primi di marzo, riferisce la Stampa, i controlli sui fornitori sono diventati superficiali o addirittura assenti. Di fronte la tutela della salute non si è badato a spese. Solo nei due mesi di marzo e aprile sono stati spesi per l’emergenza sanitaria 5,8 miliardi di euro attraverso 61.341 contratti.

Anche se diventato operativo a partire dalla seconda metà di aprile, il principe degli acquisti pubblici per l’emergenza è stato lui: il commissario speciale Domenico Arcuri. Su 5,8 miliardi, riferisce il quotidiano, ne ha spesi 2. La protezione civile che si è occupata dei medesimi incarich, prima del suo arrivo, durnte la fase uno ha speso solo 332 milioni. 

Toscana e Campania hanno il primato di spesa per mascherine e ventilatori. Emilia Romagna e Veneto per tamponi (insieme il 21% del totale). La Lombardia invece, che risulta la Regione che ha speso di più in valore assoluto, con il 6,8% rispetto al totale nazionale, ha acquistato meno tamponi (quanto la provincia di Trento, che però ha una popolazione 20 volte inferiore), ma molto gel igienizzante.