Nel caos generale di nuove regole e indicazioni che il governo ha già presentato o si prepara ad annunciare, in questi giorni concitati in cui si ragiona sull’ennesima stretta per contrastare l’ondata di contagi causati dalla variante Omicron del Covid, qualche italiano rischia di trovarsi in una situazione simile a chi, durante un partita al gioco da tavolo Monopoly, sul più bello si ritrova a pescare la carta degli “imprevisti”. Nello specifico, ben 3 milioni di cittadini del Bel Paese che potrebbero diventare “esodati” del Green pass, trovandosi di colpo sprovvisti se la validità del certificato virtuale sarà modificata.
L’esecutivo guidato da Mario Draghi sta infatti ragionando sull’opportunità di diminuire la durata della validità del certificato verde dagli attuali 9 a 6 mesi. Un passaggio che porterà complicherà inevitabilmente la vita a chi, per esempio, ha fatto la seconda dose sette mesi fa e si troverà ora, di colpo, senza più una certificazione valida. Stando ai calcoli della Stampa, questo “piccolo problema”, per usare un eufemismo, interesserà la bellezza di 3 milioni di italiani, che si vedranno recapitare sotto l’alberto un dono non troppo gradito.
In molti, di fronte a questa eventualità, hanno già iniziato a chiedere a gran voce via social la concessione di una proroga per mettersi in regola, dato che a gennaio non sarà semplice ottenere in tempi rapidi la terza dose a causa del numero enorme di italiani, circa 15 milioni e mezzo, che dovranno riceverla. In caso contrario, se davvero dovesse passare la riduzione da 9 a 6 mesi della validità del Green Pass, dopo Capodanno circa tre milioni di persone potrebbero non riuscire più ad accedere ai luoghi pubblici dove la certificazione è richiesta.
Nel caso di sanitari, forze dell’ordine, insegnanti e personale della scuola sarebbe inoltre impossibile andare a lavoro. Con la variante Omicron che si sta facendo strada anche in Italia e che con il passare delle settimane diventerà sicuramente predominante con la sua contagiosità tre volte superiore alla Delta, sarà infine fondamentale la rapidità nelle terze dosi: il 32,5% degli ultraottantenni è ancora scoperto, così come il 50,5% degli over 70 e il 59,8% dei sessantenni.
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