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“Che figura di…!” Un lettore del Corriere, uno strano commento su Twitter e Dagospia. Lo scoop (incredibile)

Pubblicato il 11/05/2023 20:41

La notizia lanciata dal sito Dagospia, che in questi stessi minuti sta facendo il “giro” del Web, è clamorosa e comporta risvolti tragicomici per il più prestigioso quotidiano italiano. Il Corriere della sera, come avrà notato chiunque incappi nei suoi post sulle pagine social, ospita tra i commenti agli stessi post dei dibattiti e degli scontri verbali, taluni piuttosto accesi, che vanno avanti per ore o anche per giorni e giorni. Spesso si avverte il sospetto che alcuni profili degli odiatori seriali – come si dice oggi – siano, in realtà, dei “fake”. Ma alle volte la realtà, se confermata, supera ogni fantasia, anche se ci troviamo nell’era dell’Intelligenza Artificiale. Ora, capiamo bene che è successo. È successo che un lettore del sito fondato da Roberto D’Agostino si è accorto che l’account Twitter del giornalone di via Solferino pareva letteralmente impazzito: “dal profilo ufficiale del giornale, sotto a un articolo sul caro affitti – nelle parole dello stesso utente, che ha fatto gli screenshot che pubblichiamo – partivano insulti e strani cinguettii di offese allo stesso quotidiano, uniti da un fattore comune: ognuno era preceduto da un nickname. Cos’è successo?”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Un sospetto si palesa immediato, ed è quello per cui sarebbe stata rivelata, per errore, l’esistenza di una BotFarm per fare engagement, interna allo stesso Corriere della Sera, secondo la teoria dello stesso lettore. Fermiamoci un istante: non tutti sanno che significhi “BotFarm” né “engagement”. In sostanza, con tale strategia, un generatore automatico (Bot) di commenti carichi di odio alimenta un dibattito infinito, e ciò crea un maggior numero di visualizzazioni. Una strategia, se vogliamo, di marketing, certo ai limiti della correttezza, affatto dissimile dai metodi usati da alcuni governi per destabilizzare le democrazie occidentali. Riprendiamo ancora dalla lettera inviata a Dagospia: “In pratica, a causa di una svista, i commenti carichi di odio per alimentare il dibattito e generare quindi più visualizzazioni uscivano dall’account del Corriere invece che dall’account fake. Evviva i professionisti dell’informazione!”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Frattanto, dallo stesso Corriere della sera è giunta una precisazione, ancora indirizzata al “Caro Dago” e firmata da Alessandro Bompieri, Direttore Generale News Rcs MediaGroup, che sostiene quanto segue: “Sia nella mattinata di mercoledì, sia in quella di giovedì, il nostro profilo è stato hackerato; abbiamo provveduto a cancellare i tweet e a cambiare le credenziali, per evitare che questo accada di nuovo”.

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