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Insegnante muore per il vaccino anti-Covid, 8 medici vanno a processo

Pubblicato il 17/03/2024 20:04 - Aggiornato il 17/03/2024 20:05

Otto medici dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma sono sotto indagine, a fronte della tragica morte di un’insegnante di scuola elementare, Stefania Cecca, deceduta il 9 aprile del 2021 a causa di un’emorragia cerebrale seguita alla somministrazione del vaccino AstraZenecacontro il Covid-19. La Procura della Repubblica ha avanzato richiesta di rinvio a giudizio presso il Tribunale di Roma, sostenendo che la morte della paziente avrebbe potuto essere evitata se fossero state diagnosticate e trattate tempestivamente le complicazioni emerse dopo la vaccinazione. La vicenda si concentra sull’accusa verso l’equipe medica di non aver adeguatamente valutato i sintomi post-vaccinazione della donna, quali spossatezza, problemi alla vista, respiro affannoso e mal di testa, che avrebbero potuto suggerire la presenza di una trombosi venosa cerebrale. Secondo le indagini, un intervento tempestivo, incluso l’uso di una Tac ed un esame angiografico, avrebbe potuto identificare la presenza di eventuali trombi e, di conseguenza, salvare la vita della paziente. (Continua dopo la foto)

Gli imputati includono l’ex direttore del servizio, un’ematologa e sei medici che hanno visitato la Cecca. Le difese, rappresentate dagli avvocati Vincenzo ComiMario Scialla e Stefano Maccioni, hanno evidenziato una mancanza di indagini sui metodi di sperimentazione del vaccino AstraZeneca da parte della Procura, sottolineando la necessità di considerare i casi simili avvenuti in Inghilterra, resi noti solo di recente. (Continua su The Social Post)