Ma come è possibile che attorno al nome di un solo uomo possano aleggiare in maniera così concentrata vicende assurde che scadono nel ridicolo?
È possibile e anche semplice a farlo se il nome dell’uomo è Domenico Arcuri. Recentissima è la notizia riguardante il commissario ‘speciale’ designato per occuparsi dell’emergenza Coronavirus e il suo stipendio.
Stando a quanto riferito dal giornale la Repubblica, “avrebbe percepito uno stipendio più alto del dovuto. Per questo, assieme ad altri 14 tra membri del consiglio di amministrazione e manager della società controllata dal ministero dell’Economia, ha ricevuto la richiesta di restituire la somma al pubblico erario entro i prossimi 10 giorni.”
Parliamo di una cifra notevole quantificata dalla procura della Corte dei Conti del Lazio: “Giovedì mattina i finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma hanno notificato al manager un atto di costituzione in mora da 1,9 milioni di euro”.
Insomma, il nostro caro Arcuri non riesce proprio a smettere di far parlare di sé. Che sia stato nominato dal premier Giuseppe Conte come commissario ‘speciale’ proprio per questo?
Tra tensioni e malumori con le Regioni, Federfarma, ritardi alle riunioni, promesse clamorosamente non mantenute sui riperimenti delle mascherine e dei presidi medici, mancava solo la chicca a completare l’opera dell’indagine dei suoi stipendi.