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Il “nuovo” libro di Speranza. Senza vergogna. Cosa scrive, il titolo e la copertina. Si ride per non piangere

Pubblicato il 20/01/2024 09:18 - Aggiornato il 20/01/2024 10:39

Ricordate Roberto Speranza? Il ministro pandemico che ha chiuso gli italiani in casa, imposto obbligatoriamente farmaci non testati e fatto perdere il lavoro a migliaia di persone che non volevano inocularsi? E ricordate quel suo strambo libro poi ritirato dal commercio? Bene. Ci risiamo. Speranza è pronto a tornare in libreria. Senza pudore alcuno. Con lo stesso libro in cui si diceva convito di aver debellato il Covid, mentre il Covid imperversava. 200 pagine di autocelebrazione scritte per Feltrinelli e poi bloccate dallo stesso editore. Speranza ora ci riprova, stavolta con Solferino. Il “nuovo” libro, racconta Maurizio Belpietro su LaVerità, include una cinquantina di pagine nuove, “in nessuna delle quali l’ex ministro risponde alle domande che in molti gli vorrebbero fare e che anche la commissione parlamentare d’inchiesta avrebbe intenzione di porgli”. (Continua a leggere dopo la foto)
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In questa aggiunta al libro del 2020, Speranza, con un coraggio invidiabile, si dice orgoglioso di tutto ciò che ha fatto. Eppure l’ex ministro continua a sottrarsi a ogni minima richiesta di chiarimento. Nelle oltre 300 pagine vecchie e nuove, Speranza non affronta nessuno dei temi caldi più volte sollevati. Scrive Belpietro che ha avuto l’ardire di leggerlo: “Mi hanno colpito due cose. La prima è il modo in cui Speranza liquida i danni subiti dalle persone che si sono sottoposte all’iniezione. Per niente preoccupato, l’ex ministro parla di «un impatto doloroso delle rare segnalazioni di effetti avversi dei vaccini». Ma il dolore non è quello di chi è deceduto o ha subito un danno. No, il dolore è di chi osserva che i danni collaterali trovano risalto sui media. «Pochi eventi alimentano le perplessità di una piccola minoranza di italiani ancora incerti sul da farsi»”. (Continua a leggere dopo la foto)

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La seconda cosa che ha colpito Belpietro “è l’assenza di qualsiasi riferimento al Green pass. Il certificato verde è stato usato come una clava su milioni di italiani, privandoli del diritto al lavoro e dei diritti di utilizzare i mezzi pubblici e di accedere a bar, ristoranti e perfino di consumare un caffè all’aperto e Speranza non ne fa cenno. Tace sul fatto che lui e il governo di cui ha fatto parte hanno tolto il lavoro a centinaia di migliaia di italiani, violandone i diritti e suscitando lo stupore perfino della stampa estera democratica. A questo punto vi chiederete perché Speranza abbia mandato in libreria il volume. La risposta è nelle ultime pagine, là dove annuncia che darà battaglia per difendere il servizio sanitario nazionale dalle cure di Giorgia Meloni”. E noi già tremiamo.

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