Per quanto tempo ancora gli italiani dovranno sopportare la convivenza con il Green pass, il certificato imposto come ricatto dal governo per costringere i cittadini a vaccinarsi? Una domanda che sorge spontanea nei giorni in cui mezza Europa inizia a fare decisi passi in avanti verso il ritorno alla vita di sempre, abolendo le misure restrittive introdotte per contrastare il Covid-19. Con un’indiscrezione che ha iniziato a circolare sulla possibile data di pensionamento dell’odiato pass verde.
Stando a quanto riportato da Affari Italiani, infatti, l’orientamento di Mario Draghi sarebbe quello di eliminare il pass a partire dal prossimo 1 aprile, ovvero all’indomani della scadenza dello stato di emergenza fissata per il 31 marzo. Una decisione maturata a seguito delle fortissime pressioni dell’opinione pubblica, con gli italiani sempre più insoddisfatti delle regole ancora in vigore, in un momento in cui l’andamento della pandemia suggerisce invece ottimismo e coraggio.
E così pian piano anche i partiti a sostegno del governo, onde evitare pericolosi cali nel consenso elettorale, si stanno rassegnando all’idea di fare un passo indietro e dare l’addio al Green pass, norma che pure molte formazioni hanno difeso nei mesi scorsi. A resistere è il ministro della Salute Roberto Speranza, che vorrebbe un allentamento più graduale: qualche passo avanti dal primo aprile ma la definitiva abolizione del certificato verde soltanto in estate.
A fare pressioni in senso contrario sono però soprattutto le categorie di lavoratori impiegati nel settore del turismo, uno dei più colpiti dall’emergenza sanitaria: rinunciare alla possibilità di accogliere i turisti a Pasqua, o farlo in maniera limitata, sarebbe l’ennesima mazzata difficile da sopportare. E così Speranza rischia di rimanere isolato: l’ipotesi di un addio al Green pass dal 1 aprile sembra infatti prendere sempre più piede.
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