Annunciato in pompa magna, difeso da polemiche feroci e presentato agli italiani come strumento fondamentale nella lotta al Covid, il Green pass si è rivelato presto un disastro totale. Non è servito a spingere gli italiani in massa al vaccino, anzi: oggi nel nostro Paese si fanno più terze dosi che prime, a conferma di come chi era restio alla somministrazione non ha cambiato idea soltanto perché ricattato dallo Stato. E non è stato nemmeno utile nel contrasto al virus, come dimostrato dai tanti casi di focolai esplosi in luoghi di lavoro dove tutti i dipendenti erano in possesso del certificato. Eppure, il premier e i suoi fedelissimi non sono intenzionati a tornare indietro. Anzi.
Proprio nelle ore in cui, ciliegina sulla torta, degli hacker sono riusciti a impossessarsi delle chiavi informatiche con cui vengono generati i certificati, Draghi ha ribadito a tutti che di retromarcia non vuole nemmeno sentir parlare. L’idea, piuttosto, è quella di una proroga del Green pass, con la misura che potrebbe essere allungata già nelle prossime ore: nuova scadenza, marzo 2022. E l’alternativa alla quale si ragiona è persino peggio, ovvero un obbligo vaccinale vero e proprio, almeno per alcune fasce della popolazione.
Non manca, all’interno del governo, anche una frangia di ultras più accaniti, tifosi di uno slittamento ulteriore: Green pass obbligatorio fino alla prossima estate, senza nemmeno aspettare i dati sull’evolversi della pandemia. Questa classe politica, d’altronde, ha fatto la sua fortuna grazie allo stato di emergenza permanente in cui cerca di tenere incollato il Paese. E non ha nessuna intenzione di mollare il colpo, consapevole che il finire dell’emergenza Covid potrebbe portare rivoluzioni politiche indesiderate da chi siede, ora, nei palazzi del potere.
E così il generale Francesco Figliuolo e il ministro alla Salute Roberto Speranza hanno ripreso a lavorare in tandem: ogni giorno un nuovo allarme, ogni giorno l’asticella che si spinge più in là. E pazienza se, nel frattempo, il Green pass si sta rivelando non solo inutile, ma addirittura pericoloso. A tal proposito qualcuno farebbe bene a suggerire a lorsignori di rivedere, e presto, la durata del certificato: al momento è di un anno, mentre i vaccini hanno un’efficacia di molto inferiore (J&J si ferma addirittura a due mesi).
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