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“Ho fatto il vaccino ed è esplosa una bomba nel mio corpo”: la drammatica testimonianza di Stefania, 39 anni

Pubblicato il 10/03/2022 10:46

Si era sottoposta al vaccino come tanti altri italiani, seguendo le indicazioni (o meglio le imposizioni) del governo. E come tante altre persone si è poi trovata a fare i conti con gli effetti avversi dei farmaci anti-Covid, un argomento del quale non si può ufficialmente parlare nell’Italia del pensiero unico e che però resta, purtroppo, di strettissima attualità. A raccontare la storia di Stefania, 39 anni, è il Comitato Ascoltami, impegnato nell’assistenza alle persone danneggiate dalla vaccinazione, che ha raccolto e pubblicato la sua testimonianza.

Stefania aveva ricevuto la prima dose del farmaco Pfizer il 26 giugno 2021. L’inizio di un incubo, nonostante le rassicurazioni dei medici: “La sera stessa ho iniziato ad avvertire dei lievi passaggi di calore sulle dita del piede sinistro, il lato del vaccino. Il giorno dopo ho avvertito dolori in varie parti del corpo. Fitte nel polpaccio, dolore nell’ascella e formicolii diffusi. La sera, anziché stendere le gambe per rilassarmi, le dovevo rannicchiare perché mi facevano senso, le sentivo intorpidite”. Nei giorni successivi, la situazione era poi addiritura peggiorata.

Un mignolo che pulsava per il dolore, la caviglia sinistra gonfia fino a diventare una palla, “come un edema”. Le piante dei piedi ingrossate, così come le mani. “Come se fosse improvvisamente scoppiata una bomba nel mio corpo”. A quel punto Stefania aveva deciso di rivolgersi a un medico, che però non aveva saputo come aiutarla: “Mi sono sentita completamente abbandonata a me stessa. Non poteva ammettere che era stato il vaccino e non riusciva ad aiutarmi. Ho passato un’estate d’inferno, spesso di punto in bianco le cosce si addormentavano mentre guardavo la tv, con la paura che mi stesse venendo una paresi”.

A quel punto un altro dottore, al quale si era rivolto, le aveva sconsigliato di effettuare la seconda dose, fornendole una documentazione medica che la esentava da ulteriori somministrazioni. Il danno, però, ormai era fatto: “Ti senti di colpo stravolta la vita, senti che il tuo corpo non è più lo stesso”. Stefania ha spiegato di avere ancora formicolii e intorpidimenti: “Certe mattine non ho la forza di tenere la tazza del latte in mano. Quando faccio colazione, mi sento le gambe tirare verso giù, fitte alle dita come se mi stessero frustando. E ci convivo”.

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