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“Fatto non punibile”: Green pass, la storica sentenza che smonta le imposizioni di Draghi e Speranza

Pubblicato il 12/04/2023 08:38 - Aggiornato il 18/04/2023 09:42

Lo avevano sorpreso in piena pandemia, durante un controllo, sprovvisto del Green pass all’interno della pasticceria di Novoli, in Puglia, dove lavorava come dipendente. E così i Nas, inflessibili, avevano applicato le leggi voluti dai governi Conte e Draghi, autori di una serie di norme sempre più oppressive e discriminatorie: deferimento all’autorità giudiziaria, una denuncia che si era poi trasformata in procedimento penale. Dal fascicolo d’indagine si era quindi arrivati al processo ma, come raccontato dal quotidiano La Nazione, per fortuna oggi la vicenda ha preso una piaga ben diversa e, una volta arrivati di fronte al giudice Anna Aga Rossi, tutto il castello di accuse si è di colpo sbriciolato. Una sentenza storica, ennesima mazzata a chi continua a difendere l’operato dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza e dei suoi fedelissimi, che combattevano il virus a suon di obblighi e ricatti ai cittadini. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come stabilito dal giudice, infatti, essersi presentato al lavoro nonostante l’assenza di Green pass valido non può comportare alcuna condanna, nemmeno se di pochi mesi come richiesto dall’accusa. Il tribunale di Firenze ha così assolto pienamente il pasticcere, difeso dall’avvocato Sabrina Del Fio, ritenendolo “non punibile per particolare tenuità del fatto”. Nei prossimi giorni saranno poi rese note nel dettaglio le motivazioni. (Continua a leggere dopo la foto)
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Tutto era iniziato a gennaio del 2022 quando i Nas si erano presentati in una famosa pasticceria di Novoli, in provincia di Lecce, per verificare il Green pass dei dipendenti. Uno di loro, 37 anni, aveva fornito agli agenti il Qr Code del fratello, essendone sprovvisto, ma incrociando i dati anagrafici i militari si erano presto accorti dell’accaduto. Alla fine, il dipendente aveva ammesso di non avere una certificazione virtuale valida e così, per lui, erano iniziati i guai. Ora, però, è arrivata l’assoluzione, sentenza che potrebbe fare giurisprudenza. (Continua a leggere dopo la foto)

Decisioni del genere sono state già prese, infatti, anche in altre parti d’Italia, a conferma di quanto assurde siano state le leggi imposte dai governi che hanno gestito la pandemia. A gennaio, il tribunale di Milano aveva assolto un 38enne dall’accusa di falso ideologico per aver viaggiato in treno senza documenti che provassero la negatività al Covid, dopo che 3 giorni prima era invece risultato positivo. Secondo il giudice, l’uomo non rappresentava comunque un pericolo in quanto “totalmente asintomatico e negativo a un test svolto soltanto due ore dopo in farmacia”.

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