x

x

Vai al contenuto

“Non indagate”. Salvini blocca la commissione d’inchiesta Covid, scontro totale con Giorgia Meloni

Pubblicato il 11/04/2023 15:23 - Aggiornato il 11/04/2023 16:08

Un voto rinviato ancora e ancora. Ufficialmente per ragioni tecniche. Ma dietro l’ennesimo slittamento dell’istituzione della commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid-19 ci sarebbero, in realtà, scontri politici forti, non soltanto con l’opposizione. Come rivelato dal Fatto Quotidiano, a tenere banco sarebbero i poteri di cui il nuovo organismo dovrebbe godere, equiparabili all’autorità giudiziaria, con veto finale che sarebbe stato posto da uno dei principali alleati di Giorgia Meloni, il leader della Lega Matteo Salvini: il segretario del Carroccio non vorrebbe, infatti, che la commissione indaghi sull’operato delle Regioni durante la fase più critica della pandemia, con particolare riferimento alla mancata istituzione delle zone rosse, così come preferirebbe evitare approfondimenti sull’acquisto dei vaccini e sulla loro efficacia. Sempre secondo il Fatto, mancherebbe inoltre l’accordo sulla presidenza: Italia Viva la vorrebbe per sé, Fratelli d’Italia non pare intenzionato a rinunciare. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> Vogliono azzoppare la commissione d’inchiesta Covid. E stavolta il sabotaggio non arriva dall’opposizione…

salvini commissione inchiesta

Il via alla discussione era arrivato a marzo in Commissione Affari Sociali della Camera, con tre proposte di legge (due del centrodestra, una di Italia Viva). L’obiettivo, dopo le audizioni, era quello di approvare un testo unificato, con l’accordo trasversale di maggioranza e opposizione. Uno scenario che, stando alle indiscrezioni del Fatto Quotidiano, sarebbe però sempre più lontano. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “Andranno tutte buttate”. Caldaie, arriva la legge: saranno illegali. Ecco entro quando sostituirle

Al momento l’accordo sarebbe chiuso soltanto sulla composizione della commissione (15 deputati e 15 senatori) e sulla decisione di indagare sulla mancata applicazione del piano pandemico, oltre che sull’acquisto di mascherine e ventilatori da parte del secondo governo Conte e sull’operato dell’ex commissario straordinario Domenico Arcuri. Su eventuali, altri poteri dell’organismo, però, lo scontro sarebbe molto acceso. (Continua a leggere dopo la foto)

La Lega, stando al Fatto, vorrebbe evitare ogni riferimento agli enti locali coinvolti nella gestione della pandemia, quindi Regioni e Comuni. Nonostante il testo finale sia stato frutto di una prima mediazione per tenere conto delle diverse posizioni, Salvini non avrebbe comunque tolto il veto. Anche sull’acquisto dei vaccini mancherebbe l’intesa, con il Carroccio e Forza Italia preoccupati all’idea di finire sulla graticola per il loro supporto al governo Draghi.

Ti potrebbe interessare anche: “Una nave con la mia faccia”. L’ultimo delirio di Fedez contro Salvini e Meloni