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Gismondo, secco “no” al vaccino per i bambini: “Mortalità per loro è a zero, non ci sono ragioni”

Pubblicato il 07/11/2021 13:07 - Aggiornato il 07/12/2022 18:36

Maria Rita Gismondo parla del Covid e nel farlo se la “prende” col ministro Roberto Speranza. La direttrice del laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano dice un secco no al vaccino ai bambini, con l’approvazione per la fascia 5-11 anni che è in programma prima di Natale: “Al momento non credo che i dati a nostra disposizione giustifichino questo tipo di vaccinazione, per almeno due motivi: in quella fascia di età la severità della malattia e la mortalità è quasi pari a zero. Peraltro, sappiamo che l’immunità di gregge non sarà mai raggiunta, quindi il rapporto rischio/benefici ad oggi non sembra giustificarne la vaccinazione”.

“Credo – prosegue l’invettiva della virologa nell’intervista ad Affari Italiani – che il Covid sia ancora un problema sanitario importante, ma certamente non meno di quella pandemia silente che non suscita alcun interesse mediatico, causata dalla mancata assistenza sanitaria generata dall’emergenza Covid. Non conosco il motivo. Certo è che tra tanta comunicazione su Covid, si potrebbe dare spazio anche al resto della sanità, che non è meno importante. Parliamo sempre e troppo di Covid e le altre patologie? E i malati oncologici? E chi soffre di problemi cardio-respiratori e di tanti altri problemi? Sono – sottolinea – ancora migliaia di interventi chirurgici restano in lista di attesa. Ora stanno finalmente riprendendo molte chemioterapie, dopo che alcune sono state addirittura sospese. C’è l’assoluta necessità di garantire da parte dello Stato pari attenzione. Bisogna rassicurare la gente e dirle che riavrà la sanità totale, non solo Covid”.

Gli effetti del Covid sulla sanità italiana sono stati a dir poco nefasti: “La sospensione della sanità ordinaria e la paura di recarsi in ospedale per paura del contagio ha provocato un aumento del 20% della mortalità cardiovascolare e di quella in generale. Gli effetti del Covid sugli screening oncologici e sul trattamento dei tumori del seno e del colon-retto suggeriscono all’incirca 10.000 morti nella prossima decade in eccedenza per tumore del seno e del colon-retto, che è pari all’1% di aumento dei decessi per queste tipologie di tumori. Siamo di fronte a un’altra pandemia di cui nessuno parla”.