Da giorni non si fa che parlare del generale Roberto Vannacci e del suo libro “Il mondo al contrario”, pubblicato il 10 agosto, e, tra il coro di voci critiche che si è sollevato non mancava quella di Roberta Pinotti, l’ex ministro della Difesa nel governo Renzi e Gentiloni, prima donna a rivestire questa carica. “Comportamento disonorevole”, e ancora “Basta machismo e sessismo nelle forze armate”, rivendicando, poi, di aver celebrato l’unione civile di due soldatesse. Eppure, Roberto Vannacci ha altri ricordi del periodo in cui Pinotti era ministro. Nel corso di una intervista al quotidiano Libero, alla domanda su sue eventuali ritrosie ad accettare donne e gay come superiori, il generale, punito con un provvedimento lampo e demansionato, ha dapprima ricordato come sia già stato un diretto sottoposto di una donna, ovvero proprio l’ex ministro. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Chi è più macho?”
Vannacci ha, dunque, replicato ad alcune delle accuse che ella gli ha rivolto, segnatamente, la prima, quella di machismo. E lo fa rispolverando un vecchio aneddoto: “Mi chiedo se sono più macho io o se non è stata più macho lei”. Infatti, ricorda Roberto Vannacci, da neoministro la Pinotti è andata in visita presso la brigata paracadutisti “a farsi un lancio in caduta libera”. E dunque: “Per dimostrare cosa? Non è secondo lei questo comportamento più da macho di quanto io non abbia fatto nei 37 anni di carriera?”, risponde all’intervistatrice, Hoara Borselli. Poi, un altro -ismo contenuto nell’invettiva dell’ex ministro Roberta Pinotti era il “sessismo”. Anche qui il generale contrattacca, giacché lui, dice, non è affatto contrario a che le donne militino nelle forze armate, anzi: “Io lancio una sfida. Ho avuto la fortuna di essere al comando di tanti soldati donna e per soldati intendo di qualsiasi grado – sicché lancia l’appello – Chiedo a tutte le donne, soprattutto quelle che hanno servito con me in zone di operazione, di denunciarmi immediatamente, se non l’hanno ancora fatto, per eventuali comportamenti sessisti o machisti che io ho avuto nei loro confronti”. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’ufficiale donna
Infine, ricorda di aver inviato presso la delicatissima task force “E 45” in Afghanistan, in qualità di medico dell’unità, una giovane donna, all’epoca capitano dell’esercito italiano, Letizia Valentino. In quanto agli omosessuali, Roberto Vannacci afferma di non nutrire alcun pregiudizio, ma lamenta “la sovraesposizione di questo fenomeno”. Questi giudizi, prosegue il generale, “possono essere discutibili, opinabili, ritenuti sbagliati”, ma poi si domanda: “Per quale motivo dovrebbero ledere il prestigio delle Forze armate?”.
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