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Gas, se pensavate fosse finita vi sbagliavate. Ecco di quanto aumenteranno le bollette a settembre

Pubblicato il 17/08/2022 10:35

Un tempo era lo spread ad attirare l’attenzione dei media, con tanto di bollettino quotidiano che dava conto di eventuali sbalzi rispetto ai titoli pubblici tedeschi. Oggi, allo stesso modo, gli occhi sono puntati sulle previsioni del TTF o dell’EEX, le due principali borse energetiche europee, nel tentativo di anticipare gli scenari del prossimo autunno, quando l’emergenza esplosa con la guerra in Ucraina avrà conseguenze potenzialmente devastanti sulle famiglie. Con previsioni che non lasciano troppo spazio all’ottimismo.

Come spiegato da Andrea Bassi e Gianni Bessi sulle pagine del Messaggero, i derivati dell’energia elettrica “a novembre segnano già quasi i 1.200 euro a Megawattora sull’EEX, contro i 421 euro di agosto, anche se finora gli scambi sono pochi. Di fatto l’attesa è che per fine anno i prezzi triplichino”. A pesare, oltre al conflitto ancora in corso tra Russia e Ucraina, è la siccità che ha portato al prosciugamento di diversi fiumi, come ad esempio il Reno, rendendoli poco o per niente navigabili e ostacolando così il transito delle navi che portano il carbone.

Il gigante russo Gazprom ha spiegato in queste ore: “Facciamo notare che i prezzi spot in Europa hanno raggiunto i 2500 dollari per mille metri cubi. Secondo stime conservative se persiste una tale tendenza, i prezzi supereranno i 4mila dollari per mille metri cubi questo inverno”. L’incremento rispetto ai valori attuali sarebbe quindi di almeno il 60% nel caso in cui la stima di Gazprom si rivelasse corretta.

Secondo le ultime simulazioni Snam e Terna, in Italia la domanda di gas “rimarrà oltre i 60 miliardi di metri cubi l’anno fino al 2030. Inevitabile per rispondere ai target del 2050 della neutralità carbonica avere un mix basato su rinnovabili per l’elettricità, consistenti quote di biometano e idrogeno verde, senza rinunciare alle tecnologie di cattura e deposito e riutilizzo della CO2. Ma viste le proiezioni al 2030, resta la necessità di continuare ad avere ingenti forniture di gas”.

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