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La gaffe di Draghi sulle tasse sulla casa. Ecco le vere intenzioni del governo

Pubblicato il 03/05/2022 18:38 - Aggiornato il 07/12/2022 17:52

Ci avevano raccontato che la riforma del catasto non avrebbe portato ad alcun un aumento fiscale, ma i fatti, purtroppo, ci hanno dato ragione e sembrano infatti dimostrare il contrario. Sono molte le polemiche che hanno accompagnato il tema della riforma catastale negli ultimi mesi, seguite da altrettante promesse e verità nascoste.
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Tutti i nodi vengono al pettine

Ma come dicevano gli antichi “tutti i nodi vengono al pettine”, così, anche questa volta, la realtà dei fatti sembra essere spuntata fuori grazie ad un piccolo ma sostanziale errore “tattico” segnalato da Verità & Affari. La bomba, dunque, è sganciata: in un allegato del Def si ammette che con la riforma del catasto ci sarà un aumento fiscale. Così il Governo e lo stesso Draghi vengono sbugiardati dai loro stessi manoscritti. Documenti che, al contrario di tutte le dichiarazioni e rassicurazioni su come la riforma del catasto, con l’adeguamento delle rendite previsto dalla delega fiscale, non ponesse l’obiettivo di fare cassa con gli immobili dei cittadini, provano l’esatto contrario.
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La gaffe dell’esecutivo

Dopo i subbugli nati in commissione, con le richieste di chiarimenti al Premier riguardo al fine ultimo di tale riforma, il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha voluto specificare nel documento sulle riforme allegato al Def 2022 che, effettivamente, la riforma prevede «nuovi strumenti atti a facilitare l’individuazione e il corretto classamento degli immobili non censiti e l’integrazione delle informazioni attualmente presenti nel catasto dei fabbricati», ma aggiungendo anche che «le nuove informazioni rilevate hanno obiettivi di trasparenza ma non dovranno essere utilizzate per la determinazione della base imponibile dei tributi e non saranno utilizzate, comunque, per finalità fiscali».
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Il documento che sbugiarda il Governo

Peccato che una delle richieste principali dell’Unione Europea sia sempre stata l’attuazione, appunto, della riforma del catasto, proprio con l’obbiettivo dell’aumento del prelievo fiscale sugli immobili. Peccato che, oltre ai documenti succitati, lo stesso Franco abbia inviato all’Unione Europea anche un corposo allegato di tabelle e di infografiche, inneggianti alla straordinaria avanzata di quelle riforme italiane che la commissione di Bruxelles da anni reclama. Spunta così il titolo del cronoprogramma della riforma fiscale che contiene la riforma del catasto, a pagina 52 del primo allegato del Def, che recita testualmente: «Spostare la pressione fiscale dal lavoro, in particolare riducendo le agevolazioni fiscali e riformando i valori catastali non aggiornati».
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Il chiodo fisso della politica

Non ci vuole un interprete per capire di che cosa si tratti realmente, anche perché, come dice Verità & Affari, questo è il cuore di una tesi sostenuta da molti economisti fin dall’epoca del governo di Mario Monti: la migliore riforma fiscale possibile è quella che sposta parte della tassazione dalle persone fisiche alle cose. Una tecnica utilizzata trasversalmente da tutta la politica. A destra volevano sostituire parte dell’Irpef con aumenti selezionati di aliquote Iva che dessero analogo incasso, mentre a sinistra il tema era proprio quello di abbassare le tasse sul lavoro (il cuneo fiscale), andando a compensazione con la tassazione sui patrimoni, in primis gli immobili.
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Il chiaro riferimento alla “base fiscale”

Ecco che allora il cronoprogramma di Franco risulta essere più contestualizzato, andando ad identificare come misura “numero 3” il senso stesso di tutto pacchetto di revisione del valore catastale, specificando che «è finalizzato a razionalizzare e ad assicurare una gestione omogenea dei database dell’Amministrazione finanziaria sugli immobili, anche al fine di identificare correttamente le unità immobiliari, la base fiscale e gli intestatari». Il riferimento alla “base fiscale” non lascia spazio a dubbi e sbugiarda tutta la precedente retorica del Governo sulle vere finalità dell’aggiornamento dei valori.

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