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Strage sfiorata all’asilo, va a fuoco l’impianto “green” sul tetto. L’esperto: “Ecco quali sono i rischi”

Pubblicato il 23/10/2023 18:59

Mentre l’Europa prosegue nella sua ossessione green, imponendo dall’alto le decisioni su che tipo di veicoli usare e su quali (costosissimi) lavori debbano essere sostenuti per l’efficientamento energetico degli immobili, l’incendio di 14 pannelli fotovoltaici ha rischiato di trasformarsi in tragedia. Ricordiamo che proprio l’impianto fotovoltaico, il cui costo medio è di 2.400 euro per ogni kilowatt di potenza installata, rappresenta una di quelle fonti rinnovabili che l’Unione europea intende imporci per ridurre le emissioni delle nostre case. Al di là della evidente ipocrisia che non vede quali siano le reali fonti di emissioni – ovvero le grandi navi, le mega-industrie, gli aerei, e non certo la nostra auto a benzina o il nostro immobile – ci sono rischi intrinseci, affatto dissimili da quelli che interessano i veicoli elettrici, spesso soggetti a fenomeni di autocombustione, anche negli stessi impianti fotovoltaici. Infatti, tornando sulla notizia, è successo che, a San Benedetto del Tronto in provincia di Ascoli Piceno, in un asilo della cittadina hanno preso fuoco improvvisamente i 14 pannelli fotovoltaici installati sul tetto della scuola di via Manzoni. (Continua a leggere dopo la foto)
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fuoco pannelli fotovoltaici asilo

Sfiorata la tragedia

Giunti immediatamente sul posto, come riporta l’Ansa, i Vigili del fuoco hanno circoscritto le fiamme con getti di acqua frazionata, per poi spegnerle definitivamente. È stata anche verificata la stabilità dell’edificio e, naturalmente, prima ancora di domare l’incendio sono state staccate le stringhe degli stessi pannelli ed i cavi di collegamento all’inverter, ovvero l’apparato che converte la corrente continua generata dai pannelli solari in corrente alternata, al fine di evitare la conduzione elettrica. Ancora tutte da accertare le cause dell’incendio. Sin qui, la fredda cronaca, ma ora occorre fare chiarezza sul rischio intrinseco del fotovoltaico: tale rischio di incendio è essenzialmente dovuto a sovraccarico e corto circuito. Entrambi sono pericoli ben conosciuti dagli operatori del settore e impongono una manutenzione periodica e anche piuttosto approfondita: la pulizia del fotovoltaico non è un intervento obbligatorio, come invero dovrebbe essere, tuttavia è consigliato effettuarla almeno una volta all’anno. (Continua a leggere dopo la foto)
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Parola all’esperto

Non è tutto, perché già nel 2017 Guido Zaccarelli, esperto di prevenzione incendi, incalzato dal portale dedicato antincendio-italia, aggiungeva un ulteriore tassello: “Se un impianto elettrico presenta già rischi connessi alla distribuzione, con l’aggiunta di un impianto fotovoltaico subentrano anche rischi legati alla produzione, in quanto si tratta di un impianto che per l’appunto produce energia elettrica ad una determinata tensione”. Ciò avviene perché gli impianti di generazione dell’energia elettrica che utilizzano pannelli fotovoltaici rientrano nell’insieme più generale degli impianti elettrici e, in quanto tali, possono andare in sovraccarico o in corto circuito. Peraltro, in caso di incendio, i pannelli fotovoltaici possono rilasciare boro, tellurio di cadmio, arseniuro di gallio e fosforo. Inoltre, ancora nella disamina operata da Guido Zaccarelli, un ulteriore potenziale pericolo è legato all’inverter che, come tutti gli apparecchi di questo tipo, può surriscaldarsi: e, se il suo sistema di raffreddamento non è stato correttamente dimensionato, può costituire fonte di innesco. Poiché l’inverter stesso è normalmente ospitato in un apposito locale, l’innesco può facilmente propagarsi alle altre apparecchiature contenute nel locale stesso. (Continua a leggere dopo la foto)

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I rischi ulteriori

Infine, uno dei problemi più frequenti è quello connesso ai cablaggi, potendo comportare il cosiddetto arco elettrico (la scarica elettrica con elevata densità di corrente che scocca tra due elettrodi), altresì vi è da prestare particolare attenzione agli impianti posizionati sopra ai tetti, in quanto si è già verificato più volte che un incendio partito dai pannelli si sia poi propagato agli ambienti sottostanti. Esattamente ciò che stava per accadere ieri a San Benedetto. Episodi che non sono rari ma di cui non esiste una casistica dal 2011 (298 interventi dei Vigili del fuoco, apprendiamo sempre da Guido Zaccarelli) sino ad oggi.

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