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Fauci, il più odiato d’America, riappare in Italia. Indovinate cosa gli farà fare Speranza

Pubblicato il 04/05/2022 16:41

Anthony Fauci, il famigerato immunologo italo-americano, bandiera dell’obbligo vaccinale negli Stati Uniti, torna a promuovere l’Italia per la gestione pandemica e per i suoi preparativi contro una eventuale nuova pandemia. Le dichiarazioni fanno seguito all’incontro tenutosi a Washington con il ministro della Salute, Roberto Speranza, dove lo stesso Fauci aveva elogiato il cosiddetto “modello italiano”. In pratica quello che, allo stato dei fatti, si è rivelato essere il più fallimentare, dannoso e brutale di tutti.
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Fauci elogia Speranza

Ovviamente, da bravo alfiere di Big Parma, il virologo si è congratulato anche per il livello di vaccinazione raggiunto in Italia, che ha superato il 90% della popolazione sopra i 12 anni (contro il 73,8% degli Stati Uniti). «Un lavoro fenomenale» ha dichiarato Fauci, parlando accanto a Roberto Speranza. Già su questo, già avremmo parecchio da ridire, ma andiamo avanti. Come il miglior Ricciardi, Fauci ha poi predicato prudenza dopo l’uscita dalla fase critica della pandemia da Covid-19, poiché «non sappiamo per certo cosa succederà», asserendo di ritenere probabile negli Stati Uniti la futura raccomandazione della quarta dose per tutti, tra settembre e ottobre. Una storia già vista.
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La collaborazione con l’hub italiano

L’immunologo ha poi dato la propria disponibilità a collaborare con l’hub anti pandemico di Siena. L’annuncio è arrivato proprio da Speranza, al termine della sua missione in Usa, dove ha incontrato anche il noto virologo italo-americano. «Noi investiamo 360 milioni di euro sull’hub anti pandemico che faremo a Siena e Fauci ha dato una disponibilità a collaborare con i nostri scienziati, già al lavoro per questo obiettivo. Questo ci fa molto piacere perché consideriamo Fauci una delle principali personalità a livello mondiale nella lotta alla pandemia», ha sottolineato il ministro della Salute.
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Speranza si elogia da solo

Speranza ha successivamente concluso il suo intervento autocelebrando il proprio impegno preso con gli Stati Uniti: «Con questa mia visita rafforziamo e rilanciamo la cooperazione tra Italia e Usa nel campo della salute e della ricerca, dopo la firma in settembre a Roma di un memorandum of understanding con il mio collega Xavier Becerra». Il ministro ha poi spiegato che «Dobbiamo investire di più nella salute e nella ricerca e la collaborazione tra Italia e Usa va proprio in questa direzione», annunciando anche di «aver chiesto agli Usa e al presidente dell’Onu di accompagnare e rafforzare il Global summit sulla salute mentale, che l’Italia ospiterà il 13 e 14 ottobre».
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Non bastavano gli altri

Insomma, in Italia non bastavano i vari Speranza, Ricciardi, Galli, Pregliasco, Bassetti e compagnia cantante. Per il povero e vituperato popolo italiano ci voleva anche un esponente americano della gestione tirannica della pandemia mondiale. Che l’Italia sia una colonia degli Stati Uniti ormai è chiaro a tutti, vista anche la questione guerra. Se pensavamo di liberarci di questi personaggi in tempi brevi, ecco che allora il Governo si è subito adoperato per lanciare un chiaro messaggio, chiamando addirittura i rinforzi da oltreoceano per sostenere la propria campagna di imposizioni e di repressione delle libertà costituzionali.

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