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“Cosa rischiamo mangiando grilli e larve”. L’allarme della Coldiretti

Pubblicato il 23/02/2023 11:36 - Aggiornato il 23/02/2023 17:51

L’Ue ha deciso di imporceli come cibo del futuro, destinati a sostituire i piatti tradizionali. Ma intorno agli insetti il dibattito continua accanito, con tanti utenti che negli ultimi mesi si sono detti contrari a questa rivoluzione sulle nostre tavole. Vuoi perché lo stesso mondo della scienza si dice perplesso, sottolineando per esempio il rischio di reazioni allergiche, vuoi perché grilli e larve sono vissuti come un’imposizioni che va di pari passo con la distruzione delle eccellenze del nostro made in Italy. Un coro al quale in queste ore si è unita anche la Coldiretti di Torino, che di fronte alla possibilità di un’invasione di prodotti a base di insetti sugli scaffali dei supermercati ha voluto lanciare un messaggio chiaro alle istituzioni cittadine, mettendo in primo piano il delicato tema della sicurezza alimentare. (Continua a leggere dopo la foto)
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farina insetti cosa rischiamo

Come riportato dalla testata Torino Today, il presidente della Coldiretti locale Bruno Mecca Cici ha infatti lanciato l’allarme: “Sui pericoli allergenici sono ancora troppi i dubbi da parte del mondo scientifico. Gli insetti sono utilizzabili per i mangimi dei pesci, in acquacoltura, e spesso dal 2015, cioè da quando si è iniziato a parlare di moda dell’entomofagia, si confonde l’utilizzo come mangime ittico con l’alimentazione umana”.

Come evidenziato nei mesi scorsi anche dalla testata Focus, i rischi relativi al consumo di insetti a tavola possono essere legati alla presenza di antinutrienti, cioè composti che si formano con processi di degradatazione, conservazione, cottura ecc., presenti in vegetali e animali, che impediscono o rendono più difficile l’assorbimento dei nutrimenti: tra questi, il più diffuso negli insetti è la chitina, principale componente dell’esoscheletro degli artropodi. Esistono inoltre alcune specie tossiche e c’è in generale il rischio di contaminazione da parte di batteri (come la salmonella) o sostanze chimiche. Infine il delicato tema delle allergie, ancora poco studiato: la sintomatologia associata al consumo “è varia e va dal semplice prurito allo shock anafilattico. (Continua a leggere dopo la foto)

Mecca Cici ha poi lanciato un appello alle istituzioni: “Coldiretti Torino si appella alle istituzioni perché non venga meno il principio di precauzione che è alla base della legislazione sanitaria europea e che a Torino guida da anni le attività amministrative e di controllo sul settore della produzione e della commercializzazione alimentare”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Non possiamo permetterci scandali alimentari che lederebbero l’immagine estremamente positiva che ha oggi il sistema torinese del cibo – ha concluso il presidente di Coldiretti Torino – Invece di assecondare la nascita di una moda, magari passeggera, che proporrebbe pagnotte con farine di insetti Coldiretti Torino chiede di rilanciare il consumo del pane, oggi ingiustamente demonizzato. Oggi il vero rischio è che, nelle nostra vita frettolosa, il pane fresco sia sostituito da prodotti cerealicoli a lunga conservazione”.

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