Inizia a salire l’allerta anche in Italia per l’epidemia di epatite che sta impazzando soprattutto tra i bambini. I casi maggior si sono registrati finora in Inghilterra. E gli esperti iniziano ad avanzare le prime ipotesi. Tutti gli indizi sembrano portare a un unico colpevole: il lockdonw e l’uso indiscriminato di mascherine che hanno azzerato e indebolito il sistema immunitario, soprattutto nei bambini. “Dobbiamo prestare la massima attenzione, perché riguarda i bambini, però senza fare allarmismi”, dice il professor Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica Medica ed Epidemiologia Molecolare dell’Università Campus BioMedico di Roma, dopo le venti segnalazioni di epatite acuta di origine misteriosa nei bambini in Italia, di cui otto casi sembrerebbero rientrare nella definizione dell’Oms, con i restanti 12 in corso d’accertamento. (Continua a leggere dopo la foto)
Il professor Ciccozzi spiega: “Tenderei ad escludere l’origine alimentare, altrimenti avremmo avuto cluster di intere famiglie. Così come escluderei l’origine da farmaco, perché i casi sarebbero stati più rapidi ed acuti. L’ipotesi che reputo sia da prendere più in considerazione è quella legata al lockdown. Perché tutti questi periodi di chiusura e le varie misure di protezione anti-Covid, come ad esempio le mascherine, potrebbero avere in qualche modo impedito o rallentato il contatto con vari virus. Ed ora che queste restrizioni stanno venendo meno, è ripartita pure la circolazione dei virus, che possono essere di tipo influenzale e già noti, ma anche sconosciuti, colpendo soprattutto i bambini. Che, dopo questi due anni, potrebbero avere un sistema immunitario me-no rispondente a molti virus, con una ridotta capacità di reazione”. (Continua a leggere dopo la foto)
Sempre sulla possibile correlazione tra epatite e restrizioni, l’infettivologo Matteo Bassetti aggiunge: “Non terrorizziamo la gente: oggi la soluzione per le famiglie è tornare a fare vivere i bambini non isolati dal mondo. Lockdown e riduzione dei contatti sociali possono avere influito con la diffusione di questa patologia. Lo scafandro non aiuta. Il virus (gli esperti inglesi parlano di Adenovirus, ndr) potrebbe avere colpito questi bimbi in una fase successiva, perché ha trovato un sistema immunitario non in grado di difenderli. Esiste anche l’ipotesi che siano pazienti predisposti”. (Continua a leggere dopo la foto)
Chiude Bassetti: “Continuare a vivere con le restrizioni pone dei vantaggi, ma anche molti svantaggi. Se dopo 3 anni di mascherina e senza aver fatto il vaccino prendiamo l’influenza, è possibile che ci siano complicanze maggiori. Il sistema immunitario è disabituato a riconoscere il virus. Nei bimbi le conseguenze sono peggiori, perché il sistema è vergine. Dobbiamo uscire dalla visione di fare vivere i bimbi lontano dalla comunità: scuola e asili sono una palestra per il sistema immunitario. Se i bimbi si fanno sette raffreddori o influenze all’anno, significa che diventano più forti l’anno dopo. La maggioranza dei virus che circolano ci consente di fare un vaccino naturale. Se non vai a scuola, usi sempre la mascherina, fai il lockdown hai il vantaggio di non prendere il Covid, ma non fai fare ginnastica al sistema immunitario”.
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