Non è decisamente un buon periodo, questo, per la leader del Partito Democratico Elly Schlein. Smaltito in fretta l’entusiasmo per la vittoria delle primarie, la segretaria dem si è presto trovata a fare i conti con sondaggi impietosi, gaffe e spaccature continue in un centrosinistra sempre più diviso. E sempre più lontano, secondo gli analisti, dal consenso di cui gode ancora l’esecutivo. proprio in queste ore, Schlein sembra finita nuovamente nei guai: tutta colpa della posizione adottata nei confronti del Job Acts, la riforma del lavoro voluta in passato dallo stesso centrosinistra e contro la quale il numero uno della Cgil Maurizio Landini ha proposto un referendum abrogativo. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “Roba da matti”. Schlein, il sondaggio interno al Pd è un dramma: cosa salta fuori. Terremoto in vista: il retroscena
>>> “350 euro al mese.” Parte il Siisl: ecco come funziona e chi potrà beneficiarne
Non appena Schlein ha abbracciato la proposta, ecco arrivare la replica seccata di Carlo Calenda: “Appoggiare il referendum per l’abolizione del jobs act è un grave errore da parte del Pd. Occorre lavorare sui salari poveri con il salario minimo e sui salari medi attraverso la detassazione del salario di produttività, non ingessare il mercato del lavoro”. (Continua a leggere dopo la foto)
Un problema non da poco, che si somma alle diverse posizioni del centrosinistra sul salario minimo. Dopo Calenda, anche Matteo Renzi è andato all’attacco: “Da mesi dico che il Pd ormai è la sesta stella del Movimento di Giuseppe Conte. E riconosco che Elly Schlein è sempre stata contraria a questa legge. Ma il JobsAct è una legge che il Pd ha votato. Lo ha fatto in Consiglio dei ministri, lo ha fatto alla Camera, lo ha fatto al Senato”. (Continua a leggere dopo la foto)
Renzi ha poi aggiunto, con riferimento agli ex renziani: “Ho una domanda per chi ha votato il Jobs Act in direzione, in Aula, in Consiglio dei ministri. Ma voi, amici carissimi, come fate a organizzare il referendum contro ciò che voi stessi avete voluto? Vi state facendo un autoreferendum, lo capite?”. Secondo Libero Quotidiano, la scelta di Elly Schlein avrebbe provocato una spaccatura interna tra ex renziani dem e riformisti, con accuse reciproche già inoltrate nelle chat interne del partito. Non proprio quello che serviva, in un momento come questo.