Pur se tra mille e infinite polemiche, il Reddito di cittadinanza sta gradualmente scomparendo e, a partire da domani, primo settembre, sarà operativo il Siisl, acronimo per Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa. Il progetto della piattaforma online, curata direttamente dal ministero del Lavoro, non è meno ambizioso di quello relativo al Reddito di cittadinanza e prevede, anch’esso, un indennizzo mensile, come vedremo meglio. Potremmo dire che rappresenti una evoluzione della misura feticcio del Movimento cinque stelle, giacché, incrociando i vari dati a disposizione della Pubblica amministrazione e coinvolgendo i soggetti privati, dovrebbe rendere più semplice e snello il percorso di ricerca di un impiego, dunque non limitandosi a un intervento meramente assistenziale. Presentando la nuova misura, ieri, a Palazzo Wedekind a Roma, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, ha richiamato l’impegno di Marco Biagi, il giuslavorista assassinato dalle cosiddette “Nuove Brigate Rosse” nel 2002: “Dalla legge Biagi – ha affermato il ministro – le politiche attive non hanno mai dato soluzioni di incroci fra domanda ed offerta del lavoro. Magari un giorno sarà dedicato a lui il progetto completo”. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> Vergogna Commissione Europea, ecco di quanto si alzano gli stipendi. Svelate le cifre (alla faccia nostra)
L’indennità mensile di 350 euro
Inoltre, la nuova piattaforma garantisce supporto per la formazione e, per tutta la durata del percorso formativo o di partecipazione delle altre iniziative di attivazione lavorativa, si avrà diritto a ricevere l’indennità mensile di 350 euro, tramite bonifico dell’Inps, per non più di12 mesi. Come specificato sul potale MyINPS, l’abbandono dell’iniziativa di formazione e il rifiuto di un’offerta di lavoro congrua, senza un giustificato motivo, invece, porterebbero alla decadenza dall’indennità. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> Alieni, scoperta storica di Harvard: “Ecco cosa abbiamo recuperato”. Il VIDEO sensazionale
Come funziona
Il Siisl, dunque, si configura come la “messa a sistema di opportunità reali che ci sono, a partire dalla formazione, su cui si deve costruire il percorso di riqualificazione delle persone”, ancora nelle parole di Marina Calderone. Dal 2024, anche i Caf potranno permettere agli utenti di accedere alla piattaforma Siisl. Vediamo, ora, come funziona realmente e a chi è rivolta la nuova misura. I dati incrociati, come abbiamo solo accennato in precedenza, perverranno tanto dai soggetti pubblici – Inps, Anpal, Centri per l’impiego, ministeri dell’Istruzione e dell’Università – che da quelli privati, tipicamente le agenzie per il lavoro e le agenzie per la formazione, allo scopo di fornire formazione e offerte di lavoro ai soggetti interessati: a partire dai 240mila nuclei familiari che hanno già perso o perderanno il Reddito di cittadinanza entro la fine dell’anno. Se la domanda inviata all’Inps è accettata, inoltre, va sottoscritto il Patto di attivazione digitale, indicando almeno tre agenzie per il lavoro a propria scelta e autorizzando la trasmissione dei propri dati agli operatori istituzionali del mercato del lavoro. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “Chissà se torni a casa”. Minacce choc contro Giorgia Meloni: massima allerta, cosa sta succedendo
La suddivisione delle platee
Il principio cardine è la suddivisione delle platee, nel senso che ci saranno tre sezioni nella stessa piattaforma Siisl: la prima servirà a chi richiede l’Assegno di inclusione (Adi) che sarà riconosciuto solo dal primo gennaio 2024, e che attiverà i percorsi di inclusione sociale e lavorativa. Qui sarà anche fornita la data di un preliminare appuntamento con i servizi sociali. In più, sempre questa prima piattaforma sarà rivolta ai beneficiari dell’Sfl (Supporto per la formazione e il lavoro), che parimenti prenderà il via da domani, i quali verranno così indirizzati ai diversi corsi di formazione; la seconda sezione, invece, sarà da domani dedicata ancora ai beneficiari dell’Assegno di inclusione oppure dell’Sfl, e gestirà le informazioni necessarie per la dichiarazione di disponibilità al lavoro. Qui l’utente ritroverà i propri dati anagrafici, il proprio Patto di servizio personalizzato e gli altri dati sulla persona iscritta. Infine, la terza sezione sarà dedicata al Patto per l’inclusione sociale. Quest’ultimo o è un servizio rivolto a chi non può lavorare, o anche alle famiglie in condizioni di maggiore bisogno, e prevede impegno e supporto da parte dei servizi sociali del territorio di residenza. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “Mascherine, ecco tutti i danni causati alla salute”. Lo studio che cambia tutto: i risultati choc. A cosa ci hanno sottoposti
“Riqualificazione e collocamento”
Il ministro Calderone ha illustrato le platee cui si rivolge la nuova piattaforma, precisando, come si legge sul Corriere della sera, che i soggetti “occupabili” che si sono visti abolire il sussidio del Reddito di cittadinanza senza più Reddito, ovvero con un’età compresa tra 18 e 59 anni (e senza la presenza in famiglia di un minore o di un over 60 o di un disabile), hanno un’età media di 40 anni, sicché non è un’età tale da rendere difficile “la riqualificazione e il collocamento al lavoro”.
Potrebbe interessarti anche: “Chi deve farlo e quante dosi”. Bentornati nel 2020: l’Ema autorizza un nuovo vaccino Covid (esulta Big Farma)