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“350 euro al mese.” Parte il Siisl: ecco come funziona e chi potrà beneficiarne

Pubblicato il 31/08/2023 17:26 - Aggiornato il 31/08/2023 20:58

Pur se tra mille e infinite polemiche, il Reddito di cittadinanza sta gradualmente scomparendo e, a partire da domani, primo settembre, sarà operativo il Siisl, acronimo per Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa. Il progetto della piattaforma online, curata direttamente dal ministero del Lavoro, non è meno ambizioso di quello relativo al Reddito di cittadinanza e prevede, anch’esso, un indennizzo mensile, come vedremo meglio. Potremmo dire che rappresenti una evoluzione della misura feticcio del Movimento cinque stelle, giacché, incrociando i vari dati a disposizione della Pubblica amministrazione e coinvolgendo i soggetti privati, dovrebbe rendere più semplice e snello il percorso di ricerca di un impiego, dunque non limitandosi a un intervento meramente assistenziale. Presentando la nuova misura, ieri, a Palazzo Wedekind a Roma, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, ha richiamato l’impegno di Marco Biagi, il giuslavorista assassinato dalle cosiddette “Nuove Brigate Rosse” nel 2002: “Dalla legge Biagi – ha affermato il ministro – le politiche attive non hanno mai dato soluzioni di incroci fra domanda ed offerta del lavoro. Magari un giorno sarà dedicato a lui il progetto completo”. (Continua a leggere dopo la foto)
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siisl piattaforma ministeriale lavoro

L’indennità mensile di 350 euro

Inoltre, la nuova piattaforma garantisce supporto per la formazione e, per tutta la durata del percorso formativo o di partecipazione delle altre iniziative di attivazione lavorativa, si avrà diritto a ricevere l’indennità mensile di 350 euro, tramite bonifico dell’Inps, per non più di12 mesi. Come specificato sul potale MyINPS, l’abbandono dell’iniziativa di formazione e il rifiuto di un’offerta di lavoro congrua, senza un giustificato motivo, invece, porterebbero alla decadenza dall’indennità. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come funziona

Il Siisl, dunque, si configura come la “messa a sistema di opportunità reali che ci sono, a partire dalla formazione, su cui si deve costruire il percorso di riqualificazione delle persone”, ancora nelle parole di Marina Calderone. Dal 2024, anche i Caf potranno permettere agli utenti di accedere alla piattaforma Siisl. Vediamo, ora, come funziona realmente e a chi è rivolta la nuova misura. I dati incrociati, come abbiamo solo accennato in precedenza, perverranno tanto dai soggetti pubblici – Inps, Anpal, Centri per l’impiego, ministeri dell’Istruzione e dell’Università – che da quelli privati, tipicamente le agenzie per il lavoro e le agenzie per la formazione, allo scopo di fornire formazione e offerte di lavoro ai soggetti interessati: a partire dai 240mila nuclei familiari che hanno già perso o perderanno il Reddito di cittadinanza entro la fine dell’anno. Se la domanda inviata all’Inps è accettata, inoltre, va sottoscritto il Patto di attivazione digitale, indicando almeno tre agenzie per il lavoro a propria scelta e autorizzando la trasmissione dei propri dati agli operatori istituzionali del mercato del lavoro. (Continua a leggere dopo la foto)
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La suddivisione delle platee

Il principio cardine è la suddivisione delle platee, nel senso che ci saranno tre sezioni nella stessa piattaforma Siisl: la prima servirà a chi richiede l’Assegno di inclusione (Adi) che sarà riconosciuto solo dal primo gennaio 2024, e che attiverà i percorsi di inclusione sociale e lavorativa. Qui sarà anche fornita la data di un preliminare appuntamento con i servizi sociali. In più, sempre questa prima piattaforma sarà rivolta ai beneficiari dell’Sfl (Supporto per la formazione e il lavoro), che parimenti prenderà il via da domani, i quali verranno così indirizzati ai diversi corsi di formazione; la seconda sezione, invece, sarà da domani dedicata ancora ai beneficiari dell’Assegno di inclusione oppure dell’Sfl, e gestirà le informazioni necessarie per la dichiarazione di disponibilità al lavoro. Qui l’utente ritroverà i propri dati anagrafici, il proprio Patto di servizio personalizzato e gli altri dati sulla persona iscritta. Infine, la terza sezione sarà dedicata al Patto per l’inclusione sociale. Quest’ultimo o è un servizio rivolto a chi non può lavorare, o anche alle famiglie in condizioni di maggiore bisogno, e prevede impegno e supporto da parte dei servizi sociali del territorio di residenza. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Riqualificazione e collocamento”

Il ministro Calderone ha illustrato le platee cui si rivolge la nuova piattaforma, precisando, come si legge sul Corriere della sera, che i soggetti “occupabili” che si sono visti abolire il sussidio del Reddito di cittadinanza senza più Reddito, ovvero con un’età compresa tra 18 e 59 anni (e senza la presenza in famiglia di un minore o di un over 60 o di un disabile), hanno un’età media di 40 anni, sicché non è un’età tale da rendere difficile “la riqualificazione e il collocamento al lavoro”.

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