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Hanno buttato DUE MILIARDI di euro. Covid, arriva il conto da pagare e la sorpresa vi farà imbufalire

Pubblicato il 15/09/2023 21:02 - Aggiornato il 15/09/2023 21:06

I vaccini “aggiornati” contro il Covid-19 stanno per arrivare e, come ha dichiarato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, saranno gratis – bontà sua – anche “per i soggetti sani tra i 6 mesi e i 59 anni di età”. Pur se il richiamo autunnale è caldamente raccomandato per le persone fragili e per gli anziani, colpisce che, nonostante le colossali criticità emerse sulla campagna vaccinale e di cui sovente abbiamo trattato, si “regali” il vaccino anche a soggetti “sani” sin dai “6 mesi d’età”. Ma, in questo caso, è altro che vogliamo denunciare, dacché ciò che è emerso in questi giorni, ce lo consentirete, ci indigna: due miliardi di euro, una cifra enorme, è il conto che ci viene presentato dalla inefficienza e dalla folle gestione della campagna vaccinale. A ben due miliardi di euro, infatti, ammonta il costo dei 102 milioni di dosi inutilizzate dall’inizio della inoculazione di massa, poiché le fiale di vaccino costano in media 19 euro a somministrazione. Per quanto riguarda le dosi aggiornate, invece, che stanno per essere distribuite ai medici e alle farmacie italiane, il loro imminente arrivo fa sì che nessuno voglia più i 20 milioni di vecchie fiale calibrate sulla vecchia versione del virus.
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due miliardi gettati vaccini

Uno spreco enorme

Se anche il lettore si è indignato almeno quanto noi, deve inoltre sapere che, plausibilmente, altri sprechi graveranno sule finanze pubbliche, se consideriamo che nel nostro Paese, scaglionate negli anni, arriveranno ancora addirittura 61,2 milioni di dosi del siero di Pfizer, oltre a quasi 3 milioni di vaccini della Novavax, come apprendiamo dalla lettura de La Stampa. Tante, tantissime. Troppe. E, dunque, è altamente probabile che finirà al macero un altro numero incalcolabile di dosi e, secondo le stime del quotidiano torinese (in prima fila nello spargere terrore in epoca pandemica, ma questa è un’altra storia) alla fine il conto dello sperpero vaccinale potrebbe raggiungere quota tre miliardi di euro. Per dare le proporzioni, a chi come noi è ancora affezionato alla vecchia Lira, sono circa 6mila miliardi del vecchio conio. Ma torniamo ai 102 milioni di vaccini inutilizzati sino ad oggi e facciamo un rapido calcolo: 60 milioni di dosi sono state donate ai Paesi africani, ma erano prossime alla scadenza, quando non già scadute, come si è appreso grazie alla clamorosa denuncia del presidente dell’Uganda; aggiungiamo 22 milioni di dosi scadute a fine 2022; mettiamo, poi, nel conto 20 milioni di dosi consegnate lo scorso anno e mai somministrate. Ora, un terzo motivo di indignazione, forse persino più grave: per via di una clausola capestro, di cui stranamente non si sono accorti i negoziatori dell’Unione europea, gli Stati membri si ritrovano adesso costretti ad acquistare dalla Pfizer 450 milioni di dosi, delle quali, in proporzione, oltre 61 milioni sono destinate all’Italia, come abbiamo già scritto.
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Gli enormi guadagni di Big Pharma

Ora più che mai ameremmo conoscere il contenuto degli  Sms segreti tra Ursula von der Leyen e il Ceo di Pfizer, Albert Bourla: una storia, quella denunciata all’epoca dal New York Times, sulla quale è calato un silenzio tombale. Ed è appena il caso di ricordare i sontuosi profitti realizzati dalle aziende di Big Pharma, che hanno declinato più di una richiesta di rinegoziazione dell’acquisto di una massa talmente ingente di prodotti. Nel 2021 i vaccini hanno permesso a Pfizer di raddoppiare i ricavi portandoli a 81 miliardi di dollari. Ancora Pfizer nel solo 2022 ha registrato oltre 31 miliardi di profitti.

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