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Dalla bomba atomica al Nord Stream, la Germania torna super potenza sfruttando la Ue

Pubblicato il 31/08/2020 16:41 - Aggiornato il 31/08/2020 17:02

È risaputo, la Germania non perde occasione per mostrare un’immagine di sè fiera e dominante, non solo all’interno del contesto europeo, ma anche a livello internazionale e lo fa sfruttando l’Unione europea. L’Unione europea che è da sempre la più grande farsa politica messa in piedi, una gabbia all’interno della quale la potenza tedesca piega le sorti degli Stati membri secondo il proprio volere e le proprie esigenze. Lo scopo implicito è, come viene descritto da Lucio Caracciolo in un articolo che compare sulla Repubblica, quello di assumere il valore di “ago della bilancia degli equilibri euro-meditrranei”.

In ogni scenario di crisi che si è abbattuto durante l’estate, “dalla partita del Recovery Fund, alla crisi greco-turco-mediterranea e alla Bielorussia”, la Germania si è sempre posta al centro del sistema. Se dal lato del confronto/scontro Cina-USA, Berlino si è sbilanciata verso Washington, dall’altro lato Russia-USA non perde la rotta.

Nella difficile interazione tra Russia e America, la Germania è ferrea: “le pressioni del Congresso, dell’amministrazione e degli apaprati Usa contro il raddoppio del gasdotto Nord Stream che lega Mosca a Berlino non sono bastate a stroncare il progetto”.

Da un paio di anni in Germania si discute pubblicamente sui media più autorevoli di bomba atomica e questo non passa inosservato. Poco o nulla potrebbe negare il fatto che “la Germania non stia riscoprendo l’ambizione della potenza” e che “non tornerà indietro, anche se non sa fin dove spingersi”, la vera domanda che si pone Caracciolo e che resta come spunto di riflessione per i lettori è: fin dove potrebbe spingersi.

È chiaro a tutti che la Germania sfrutta e continuerà a sfruttare la sua posizione all’interno dell’Unione per legittimare i suoi interessi nazionali. Il destino europeo rappresenta in realtà il volere tedesco. È per queste e altre motivazioni che noi diciamo No Europa per l’Italia.