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“No all’obbligo vaccinale”. La durissima lettera del sindacato di Polizia a Draghi

Pubblicato il 15/09/2021 08:10

Il Cosap (Coordinamento Sindacale Appartenenti Polizia) ha scritto una lettera molto critica sull’obbligo vaccinale per i poliziotti indirizzata direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e al Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Lamberto Giannini. L’oggetto è molto chiaro: “Covid 19 – Libertà vaccinale e discriminazioni per i Poliziotti”. Si legge nella nota: “La scrivente O.S. Cosap, con il presente documento, rappresenta alle Ill.me SS.LL, in virtù di vacatio legis in materia di “obbligo” di adesione alla campagna vaccinale, che ogni poliziotto debba avere il diritto e la libertà di poter aderire alla stessa, in ossequio a quanto sancito dalla nostra Costituzione,
dalle leggi Nazionali e Sovranazionali senza dover subire discriminazioni più o meno velate, che possano incidere sulla sua capacità di autodeterminazione e di scelta”. (Continua a leggere dopo la foto)

La Cosap aveva già ribadito la propria contrarietà all’uso del “Green Pass” per l’accesso alle mense di servizio, rivendicando dignità e parità di condizione per la fruizione del pasto (previsto dal contratto di lavoro). E ora rincara la dose attaccando: “Il Green Pass, però, non viene richiesto ai Parlamentari per l’accesso a Camera e Senato”. I poliziotti lanciano l’allarme sull’ipotesi che possa divenire ‘obbligatorio’ perfino per poter per accedere in caserma, “pena sospensioni dal servizio e/o decurtazioni stipendiali e/o cambio di mansioni per coloro che non si siano sottoposti al vaccino o comunque privi del Green Pass”. Questa condizione – sottolineano – è rappresentata dal 20% dei poliziotti “e sarebbe pertanto assurdo ed impensabile poter fare a ameno di questi preziosi colleghi, che garantiscono il quotidiano vivere civile con impegno e dedizione, tanto quanto i colleghi vaccinati”. (Continua a leggere dopo la foto)

Continua la segreteria nazionale Cosap ricordando che “le donne e gli uomini della Polizia di Stato sono da sempre in prima linea, oltre che per contrastare il crimine, anche nel fronteggiare la battaglia alla diffusione del Covid 19 e TUTTI meritano il dovuto rispetto, anche coloro che decidono di non sottoporsi alla campagna vaccinale o coloro che hanno già contratto il virus – molti proprio in servizio – e sviluppato anticorpi”. E poi un’altra stoccata sul Green Pass, frutto dell’esperienza di chi la vive la realtà e si trova a dover applicare le folli leggi emanate dal governo: “C’è diffusa frustrazione tra molti operatori della Polizia di Stato che sovente si trovano in situazioni paradossali come far scendere da un treno a lunga percorrenza diretto dal Sud al Nord Italia, una mamma con il proprio bambino perché sprovvista di Green Pass, che non le sarebbe servito se la stessa avesse viaggiato su affollati treni Regionali”. (Continua a leggere dopo la foto)

Infine i poliziotti ricordano al premier e al governo quanto stabilito nella Risoluzione 2361/2021 del Consiglio d’Europa al punto 7.3.2.: “Garantire che nessuno venga discriminato per non essere stato vaccinato, a causa di possibili rischi per la salute o non volersi vaccinare”; e il considerato n. 36 del Regolamento del Parlamento Europeo e del relativo Consiglio n. 953/2021: “È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l’opportunità di essere vaccinate o hanno scelto di non vaccinarsi”. E su questo punto commentano: “Singolare è notare come nella versione italiana della Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea scompaia l’ultima parte di quanto enunciato nel sopra citato considerato n. 36 e nello specifico la frase: ‘o hanno scelto di non vaccinarsi'”. (Continua a leggere dopo la foto)

Infine – conclude la lettera – “questa OS Cosap chiede con forza e determinazione che non venga intrapreso qualsivoglia percorso di discriminazione che passi dalla sospensione stipendiale, al cambio di mansioni o limitazioni in genere legati all’adesione vaccinale e che si superi l’attuale discriminazione che vede i colleghi consumare i pasti con modalità differenziate. Sicuri di aver portato alla vostra autorevole attenzione importanti e delicate tematiche, si porgono deferenti saluti restando in attesa di celeri risposte”.

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