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L’allarme di Cerved: “16mila imprese italiane a rischio malgrado le garanzie”

Pubblicato il 09/04/2020 16:08

Ricordiamoci questo numero: 16mila. Sono le imprese italiane che già hanno usufruito di finanziamenti per 5,4 miliardi nel 2019 e che in un futuro imminente sono a rischio liquidità. L’ultimo studio del Cerved, gruppo specializzato nell’analisi del rischio di credito, nella gestione di non performing loans e in analisi di grandi data base, va ad analizzare i due possibili scenari del post Covid-19: uno cauto (fine crisi a giugno) e uno pessimista (fine crisi a dicembre 2020). Stefano Elli, sul Sole 24 Ore, riporta questi dati. “In dettaglio gli analisti del Cerved hanno setacciato i bilanci di 48mila società di capitali su un universo composto da 84mila persone giuridiche che nel 2019 hanno usufruito dei benefici del Fondo centrale di garanzia (che offre garanzie pubbliche a fronte di finanziamenti bancari, leasing, ed erogazioni da altri intermediari finanziari)”.

Si tratta del focus relativo a un’indagine a più largo spettro che ha tracciato 2oomila aziende e su cui sono stati estrapolati i primi dieci comparti produttivi di beni e servizi che hanno già usufruito di qualche forma di garanzia statale. “Per ciascuno di essi si è simulato l’effetto distorsivo su ricavi e utili provocato dal forzato stop dell’operatività, e lo si è fatto non già considerando i dati aggregati dell’anno ma spacchettandoli mese per mese. I risultati portano a previsioni di fatturato con numeri negativi a due cifre. In testa alla mesta classifica spiccano gli autotrasportatori con una stima negativa per il 32,1%. Segue la ristorazione (-27,5%) e il settore dell’edilizia e impianti per l’edilizia (-22,9)”.

A pari merito con il -15,6% vi sono poi il settore meccanico e quello dei servizi non finanziari. A soffrire di meno i settori che anche in questa fase di lockdown hanno proseguito le attività sia pure a regimi più bassi: “Quello dell’ingrosso alimentare e quello informatico: entrambi al -9,2%. A queste aziende il Cerved ha aggiunto le imprese che hanno fatto domanda per la cosiddetta Nuova Sabatini, misura di agevolazione erogata dal Mise che punta a semplificare l’accesso al credito delle Pmi. Dalla sua introduzione le domande per beneficiare di queste agevolazioni sono state 90 mila, quelle accolte sono state 49mila (10mila soltanto nel 2019)”.

Basta il Cura Italia per risollevare l’Italia? Basterà il successivo “Bazooka” promesso da Conte? Ovvio che no. Servono immediate risorse per le aziende per evitare fallimenti e crolli nella capacità produttiva dell’intero sistema Italia. “È probabile che non saranno pochi gli incentivati che saranno costretti ad abbandonare il mercato e questo non potrà che riverberarsi sui garanti, cioè sulla finanza pubblica. Per chi avrà la necessità di avvalersi delle centinaia di opportunità offerte dal sistema delle agevolazioni, – spiega Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved – in queste settimane mettiamo a disposizione una struttura dedicata proprio a questo: ad accompagnare e segnalare alle imprese le formule e le iniziative più adatte alla loro configurazione”.

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