Paura in Francia, ma anche in Italia. La società energetica Edf che gestisce le centrali nucleari francesi ha infatti individuato 320 saldature ritenute a rischio di cedimento nelle sue centrali. La società ha fatto sapere che intende avviare verifiche che entro la fine dell’anno dovrebbero raggiungere il 90% degli impianti. La comunicazione è stata inviata all’Authority nazionale per la Sicurezza Nucleare dopo la recente scoperta di una grave crepa nel reattore Penly 1, nel dipartimento della Seine-Maritime, in Normandia. Appena è partito l’allarme le antenne dei Paesi confinanti, tra cui l’Italia, si sono subito alzate. Come è noto, molte delle cnetrali nucleari francesi sono proprio sui confini. Un eventuale disastro, ovviamente, travolgerebbe anche l’Italia. E nessuno se lo augura. (Continua a leggere dopo la foto)
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“L’Asn – si legge nella nota – prende atto di questo nuovo sviluppo della strategia e ritiene che sia responsabilità di Edf metterlo in atto”, ha affermato l’Authority per la sorveglianza nucleare. In passato, l’Asn aveva chiesto al colosso energetico francese di “rivedere la sua strategia” per risolvere i problemi che stanno riscontrando le centrali nucleari in Francia dal 2021. Edf ha dunque annunciato analisi più approfondite in quasi tutto il suo parco nucleare. Ricordiamo che la Francia conta in tutto 56 reattori nucleari. Al momento, nonostante il dossier, Régis Clément, vicedirettore della Divisione Generazione Nucleare di Edf, ha fatto sapere che non saranno riviste le stime della produzione di energia nucleare. (Continua a leggere dopo la foto)
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La Francia programma la costruzione di altri reattori
Per quest’anno la Francia produrrà con le sue centrali nucleari tra 300 e 330 terawattora, che il gestore della rete, RTE, ha generalmente confermato nelle sue previsioni. Il Paese intanto non rilascia ma raddoppia, e progetta di accelerare il rilancio dell’energia atomica con la costruzione di altri 6 nuovi reattori EPR entro il 2035.
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