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“Cassa integrazione caldo”, l’ultima trovata di Inps e Inail. Ecco quali sono le categorie coinvolte

Pubblicato il 27/07/2022 11:54

Di pari passo con il martellamento mediatico sul caldo torrido, arriva anche una controversa novità dal mondo del lavoro: le aziende potranno chiedere la cassa integrazione per i propri dipendenti in caso di temperature troppo elevate. A stabilirlo è una nota congiunta di Inps e Inail, in merito alla pubblicazione delle linee guida Inail per prevenire le patologia da stress termico. Il provvedimento segue i fenomeni climatici registrati nelle ultime settimane. Secondo gli enti, infatti, tali temperature potrebbero comportare un aumento del rischio di infortunio sul lavoro.
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Fa caldo? Tutti in cassa integrazione

«Le imprese potranno chiedere all’Inps il riconoscimento della Cigo quando il termometro supera i 35 gradi centigradi. Ai fini dell’integrazione salariale, però, possono essere considerate idonee anche le temperature “percepite”». Questo è quanto si legge nella nota congiunta rilasciata da Inps e Inail in tema di lavoro. Più precisamente, la causale “eventi meteo” sarà invocabile dall’azienda anche in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a causa delle temperature elevate.
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Le categorie a rischio secondo Inps e Inail

Come riporta il Corriere della Sera, le due organizzazioni hanno anche indicato quali sono i lavori più a rischio quando il termometro segna rosso: i lavori di stesura del manto stradale, i lavori di rifacimento di facciate e tetti di costruzioni, le lavorazioni all’aperto che richiedono indumenti di protezione, ma anche tutte le fasi lavorative «che, in generale, avvengono in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore». Questo provvedimento riguarderà, ad esempio, le acciaierie e tutti i processi produttivi a combustione.
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Le motivazioni del provvedimento

Secondo l’Inail, l’esposizione prolungata ad alte temperature può determinare «attraverso meccanismi biologici complessi, una perdita di attenzione ed una minore capacità di reagire agli eventi imprevisti, determinando un rischio di infortunio soprattutto in settori come l’edilizia e l’agricoltura». Inps e Inail precisano poi che «Indipendentemente dalle temperature rilevate nei bollettini, l’Inps riconosce la cassa integrazione ordinaria in tutti i casi in cui il responsabile della sicurezza dell’azienda dispone la sospensione delle lavorazioni in quanto ritiene sussistano rischi o pericoli per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi i casi in cui le sospensioni siano dovute a temperature eccessive».

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