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“Crolla il mercato immobiliare”. Ecco come l’Europa sta distruggendo il valore delle nostre case. L’allarme

Pubblicato il 19/06/2023 18:27 - Aggiornato il 21/06/2023 11:54

Già ci siamo occupati più volte della oramai famosa, o famigerata, Direttiva dell’Unione europea sulle case “Green”, la Energy Performance of Buildings Directive (Epb), e purtroppo le previsioni dei detrattori, come non era difficile immaginare, trovano conferma: da ultimo, con i dati preoccupanti in merito alla compravendita di immobili, che seguono quelli sull’erogazione dei mutui, i quali soltanto nei primi due mesi dell’anno hanno visto un crollo del 23,56% rispetto allo scorso anno. Tale Direttiva appare come una misura, non solo, folle ma anche deleteria: Confedilizia la denuncia come “insensata e pericolosa”. L’associazione dei costruttori edili ha fatto appello al governo Meloni, chiedendo di “intervenire” contro la Direttiva Ue sull’efficientamento energetico degli immobili. Inoltre, per adeguare la propria abitazione entro i termini previsti e secondo gli standard fissati da Bruxelles, bisognerebbe ricorrere a necessari interventi dai costi proibitivi. L’ultimo allarme viene lanciato dal Consiglio dei notai italiani. (Continua a leggere dopo la foto)
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I notai italiani lanciano l’allarme

Secondo il Consiglio nazionale dei notai, citato dall’agenzia Ansa, alla fine del 2023 il mercato delle compravendite immobiliari subirà un calo del 10,7%, rispetto al 2022. Frattanto, già solo nel primo bimestre dell’anno 2023 si è riscontrato un calo a livello nazionale, del 2,7%. È nella città di Napoli che si registra la battuta d’arresto maggiore le compravendite tra privati con un calo complessivo che ammonta al 26,52%. Ancora per la fine dell’anno in corso, si ipotizza, dunque, una riduzione del 17,1% per l’acquisto di prime case tra privati e del 16,1% di prime case da impresa. Discorso analogo per le seconde abitazioni, cioè le cosiddette case vacanza. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’appello di Confedilizia

Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, nel rivolgersi al governo, stigmatizza il “rallentamento del mercato” e, contestualmente, la “spinta al ribasso dei prezzi”. Ciò che l’organizzazione dei proprietari di casa chiede all’esecutivo è di operare in sede comunitaria affinché “questa normativa insensata e pericolosa venga bloccata“. E, poi, tiene a ribadire: “Non emendata: bloccata”. Non è certo la prima volta che Confedilizia, attraverso il suo presidente, si esprime in merito. Come leggiamo su Il Sole 24 Ore: “È da dicembre 2021 che diciamo che questa Direttiva non funziona – ancora nelle parole di Spaziani Testa – Il valore degli immobili è già sceso a causa di questa direttiva, ed è normale che sia così. Se dici che la maggior parte degli immobili non raggiunge gli standard energetici richiesti stai automaticamente deprezzando tanti immobili italiani”. E ancora: “La direzione dell’impatto zero è troppo ambiziosa, per non dire irrealistica“. (Continua a leggere dopo la foto)
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La posizione dell’esecutivo

Nello scorso mese di marzo, all’indomani del primo via libera alla Direttiva da parte del Parlamento europeo, durante il Question time alla Camera dei deputati il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, aveva dichiarato: “La direttiva case green rischia di danneggiare l’Italia”, aggiungendo: “Non siamo pericolosi negazionistici climatici, ma serve un approccio pragmatico. La decisione dell’Unione Europea è irragionevole, serve un approccio graduale“. Anche il titolare del ministero dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, si è espresso in merito, e in termini poco lusinghieri verso la misura promossa dalla Commissione Ue, intervistato il 14 marzo dal Corriere della sera: “La direttiva della Commissione non è condivisibile per i vincoli perentori che impone. Ancora di meno è accettabile la posizione approvata dal Parlamento europeo, che la irrigidisce ancora di più, ponendo addirittura vincoli individuali sulle proprietà”.

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