Sono state ore di apprensione in tutto il mondo e, ora che il tentato golpe in Russia pare rientrato, dobbiamo osservare lo scenario del conflitto russo-ucraino nel medio periodo. Decisivi saranno “i prossimi 3 o 4 mesi”, secondo Lucio Caracciolo, analista geopolitico e direttore di Limes. Una cosa è certa: “La vita di Evgenij Prigozhin è a rischio“. In collegamento con RaiNews24, Caracciolo ha esaminato le mosse delle ultime 24 ore del comandante della brigata Wagner, qualcosa più di un gruppo di mercenari, ma un vero esercito parallelo e super addestrato, ciò che faceva temere una guerra civile alle porte dell’Europa. Lo stop all’avanzata, quando oramai si era a meno di 200 chilometri da Mosca, deciso “per non spargere sangue russo”, è in realtà il frutto della mediazione del presidente bielorusso Lukashenko, strettissimo alleato di Putin. Ma, come sostiene il direttore di Limes, “mettersi nelle mani di Lukashenko non è una garanzia di sicurezza”, e non si può non essere d’accordo. Dunque, che succederà? (Continua a leggere dopo la foto)
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Gli scenari futuri
Lucio Caracciolo prova a ipotizzare. Anzitutto: “La debolezza della Russia risiede anche nel fatto che il suo esercito assomiglia a un arcipelago più che a un sistema integrato”, e dunque non si possono escludere nuovi scenari golpisti, pur se oramai piuttosto remoti, tuttavia emerge e sorprende il fatto che Putin “non sia riuscito ad anticiparlo”. Prigozhin non ha calcolato bene i rapporti di forza. “Non è possibile fare un golpe con poche migliaia di persone. Ma il golpe fallito ha messo in evidenza l’inesistenza del sistema russo”, secondo Caracciolo. La vendetta di Putin, nonostante l’intervento del presidente bielorusso, non è certo un’ipotesi peregrina. “Prigozhin potrebbe essere fisicamente eliminato in Bielorussia”: lo sostiene, come riporta la Gazzetta del Sud, Jill Dougherty, ex capo dell’ufficio di Mosca della Cnn ed esperta di Russia. “Putin non perdona i traditori“, ha aggiunto. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’accordo reggerà?
Ma ci sarebbe un accordo, che vedremo se regge, almeno stando a quanto in queste ore dichiarato al Tg1 da Marat Gabidullin, ovvero l’ex comandante della brigata Wagner prima di Prigozhin: “Prighozin ha chiamato Putin a fare una scelta. E ora hanno trovato un compromesso che prevede una partecipazione ulteriore della Wagner in questa guerra. Prighozin è un dirigente di grande ambizione che sopravvaluta la propria genialità”. E proprio in ragione di tale compromesso, la Wagner potrebbe cercare di conquistare Kiev con un attacco dalla Bielorussia. A mettere in guardia i leader ucraini e occidentali, leggiamo su Il Messaggero, è stato Richard Dannatt, ex capo di Stato Maggiore delle forze armate britanniche.
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