Il cosiddetto “Bonus di fine anno” 2023, o tecnicamente “premio di risultato”, è una misura di welfare aziendale, un extra che rappresenta un’opportunità per i dipendenti del settore privato di ricevere l’incentivo che deve il suo nome al fatto che sovente è incluso nell’ultimo pagamento dell’anno. Un aiuto concreto che può essere previsto nel contratto lavorativo e che, ora, il governo Meloni ha ulteriormente promosso e codificato, attraverso una riduzione della tassazione su tale bonus al 5%, rispetto al 10% degli anni precedenti. L’agevolazione fiscale su questo pagamento aggiuntivo non lo rende obbligatorio, ma può essere incluso nel contratto lavorativo come un beneficio aggiuntivo in ragione del raggiungimento di determinati obiettivi aziendali. Tale agevolazione sarà temporanea, presumibilmente, giacché la ultima legge di Bilancio non ha inserito la misura e dal 2024 le aliquote fiscali torneranno alla norma. Vediamo, dunque, a chi è destinato e in quali proporzioni. (Continua a leggere dopo la foto)
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I requisiti dei beneficiari
Il bonus è destinato ai dipendenti del settore privato che lavorano per un’azienda o un ente non commerciale, o che sono lavoratori autonomi. Non possono accedere a questo bonus i lavoratori cosiddetti co.co.co., ovvero i detentori di contratti di collaborazione coordinata e continuativa, nonché coloro il cui reddito è assimilabile a quello da lavoro dipendente. In aggiunta, è altresì da precisare che la tassazione agevolata al 5% si applica solo se il reddito da lavoro dipendente del lavoratore è inferiore a 80mila euro nell’anno corrente, includendo eventuali Tfr (Trattamento di Fine Rapporto) o pensioni di vario tipo. Se il reddito supera tale soglia, pertanto, si applicherà un’aliquota fiscale più alta. Per sapere se c’è la possibilità di ottenere un bonus di fine anno basta consultare il proprio contratto aziendale o territoriale: qui deve essere previsto un premio di risultato. Ora, vediamo quale può essere l’importo del bonus di fine anno: per ottenere la tassazione agevolata, la soglia massima è fissata a 3mila euro lordi; può, invece, salire fino a 4mila euro in quelle aziende che coinvolgono i lavoratori in modo paritetico. L’esatta entità del bonus non è fissata per legge, anche perché è un premio, per definizione, legato al risultato. (Continua a leggere dopo la foto)
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Altri bonus in scadenza
Tra le altre misure e tra gli incentivi governativi in scadenza al termine dell’anno, che ci segnala il portale Informazionefiscale.it, ricordiamo anche il cosiddetto “Bonus bollette” fino al 31 dicembre: 2023: la proroga è ufficiale, dopo la pubblicazione in Gazzetta del testo del Decreto energia. Il decreto legge numero 131 del 29 settembre 2023, infatti, ha allungato di altri tre mesi il bonus potenziato sulle bollette di luce e gas, che sarà quindi riconosciuto anche per i mesi di ottobre, novembre e dicembre.
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