Ancora una volta, ormai è prassi, Matteo Bassetti viene smentito. Dopo aver lanciato l’ennesima bufala, scienza e dati arrivano a confutare le sue tesi strampalate. L’ultima, lo saprete, riguarda la nuova polmonite pediatrica che starebbe dilagando in Cina. Bassetti, però, è in buona compagnia, visto che anche Gianni Rezza sostiene che questa patologia resista alla terapia antibiotica per colpa dei cosiddetti no-vax che hanno abusato dell’azitromicina durante il Covid. Ci manca solo che imputino a chi ha rifiutato, legittimamente, il farmaco sperimentale per il Covid imposto da Big pharma e governi i terremoti e le catastrofi ambientali, o i femminicidi. Ma torniamo a noi. Dalla Francia e dalla Germania, dove queste polmoniti sono già presenti, arrivano dunque le risposte alle falsità dei televirologi italiani, già bramosi di aggrapparsi alla nuova emergenza per tornare in tv dopo questo periodo di piccola latitanza dagli schermi. (Continua a leggere dopo la foto)
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Se Alberto Villani del Bambino Gesù sottolinea che, in Italia, ancora non ci sono pazienti infetti e che le cure, oltralpe, funzionano benissimo, sui media francesi non c’è proprio traccia di episodi di resistenza agli antibiotici. A dirla tutta, i nostri cugini stanno proprio dedicando poco spazio alla notizia. Ma quindi da dove l’ha tirata fuori Bassetti questa bufala? Il batterio alla base della malattia è il del Mycoplasma pneumoniae. Un’esperta sostiene che, non essendo esso in circolazione da anni, sono improbabili casi di refrattarietà ai farmaci. Come riporta Alessandro Rico su LaVerità, in Francia, su Ouest France, il quotidiano francofono più letto al mondo, un articolo informava: “Il batterio Mycoplasma pneumoniae può essere facilmente neutralizzato dagli antibiotici, ma alcuni ceppi sono resistenti. I farmaci appartenenti alla famiglia dei macrolidi, come l’azitromicina, sono in genere assai efficaci”. (Continua a leggere dopo la foto)
Bassetti la polmonite pediatrica cinese e i no-vax: sbugiardato
L’esperta, Cecile Bébéar su Le Parisien ha invece rimarcato: “In passato potevano esserci casi di resistenza, fino al 10%, ma oggi sono quasi scomparsi perché questo batterio non circola più da tre anni”. Ma cosa c’entra i no vax? Lo sa solo Bassetti. Infine, secondo Massimo Ciccozzi, direttore dell’Unità di statistica molecolare e di epidemiologia al Campus Biomedico di Roma, ha detto di non fidarsi delle autorità cinesi perché non vi sarebbe alcun patogeno ignoto alla base dell’epidemia. Anche stavolta, come per il Covid, dai cinesi importeremo nuovi lockdown? Chi lo sa. Di certo se dipendesse da Bassetti staremmo di nuovo tutti in gabbia. Per colpa dei no vax, certo.
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