x

x

Vai al contenuto

Azzolina e Arcuri non ne azzeccano una, ora a dirlo è anche Conte

Pubblicato il 25/08/2020 11:55 - Aggiornato il 25/08/2020 17:00

“Non fallire”, il rischio che si corre è la sopravvivenza stessa del Governo. Il premier si rende conto, chiama a raccolta i suoi e commissaria la gestione della scuola. Leggendo la notizia che riferisce il Messaggero, si potrebbe anche azzardare a pensare che la vera questione che preme, non sia consentire agli studenti di tornare dopo mesi tra i banchi, ma di salvaguardare l’immagine del Governo.

La riapertura in sicurezza dell scuola rappresenta la signora battaglia dell’esecutivo. Lo sa molto bene Giuseppe Conte, il quale durante il vertice ha arringato per due ore i ministri Lucia Azzolina, Paola De Miheli, Roberto Speranza, Francesco Boccia, il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri e il capo della protezione civile Angelo Borrelli, e ha deciso di prendere la situazione in mano: “Al coordinamento ora ci penso io, qui tutto l’esecutivo è in gioco…”

Un vero e proprio commissariamento della “gestione della scuola”, più che prevedibile considerando quanto finora non sia stato ‘azzeccato’ dai suoi: praticamente tutto.
La giusta domanda da porsi è come mai l’avvocato del popolo non si sia reso conto prima del pastrocchio e non abbia tirato prima le redini del comando. Forse era troppo impegnato a inciuciare con i suoi amici cinesi.

“Per il governo far riaprire la scuola è un imperativo categorico, Non sono ammessi errori di alcun tipo. Dobbiamo essere assolutamente preparati. L’anno scolastico deve ripartire come stabilito. E deve ripartire in sicurezza”. Anche a costo di ignorare l’immpennata dell’epidemia.

E mentre le questioni più importanti rimangono un grande punto interrogativo, i giorni scorrono e il 14 settembre si avvicina.