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Green pass obbligatorio, gli avvocati in coro: “Ecco perché è una norma incostituzionale”

Pubblicato il 13/01/2022 11:57

Durissima presa di posizione dell’Ordine degli Avvocati di Napoli in relazione all’introduzione dell’obbligo, anche per gli avvocati, di esibire il green pass per accedere al Palazzo di Giustizia. “Il Governo o, in mancanza, il Parlamento elemini la norma incostituzionale che esclude il legittimo impedimento del difensore privo della certificazione verde. I capi degli uffici giudiziari di Napoli, – sottolinea l’Ordine degli Avvocati di Napoli in una nota – revochino tutti i provvedimenti organizzativi dell’attività sia giudiziaria, sia amministrativa presso le Cancellerie, nella parte in cui sono prescritte limitazioni e restrizioni agli accessi”. (Continua a leggere dopo la foto)

Aggiunge l’Ordine in una nota ripresa dall’Ansa: “E si adeguino alla previsione generale in base alla quale all’interno degli uffici giudiziari saranno ammessi soltanto coloro i quali sono possessori di Green Pass o siano obbligatoriamente vaccinati e che, quindi, non possono essere considerati veicolo di indiscriminata diffusione di contagio”. Dello stesso avviso anche l’Ordine di Milano: “Con l’introduzione del green pass per gli avvocati e l’obbligo vaccinale per gli over 50 il cittadino perde il diritto di scegliersi il legale che desidera”, dice all’AGI Vinicio Nardo, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano. (Continua a leggere dopo la foto)

“La figura dell’avvocato fa parte della giurisdizione assieme agli inquirenti e ai giudicanti ma è diversa da quella del magistrato che si uniforma allo Stato – ragiona -. Se non c’è un pubblico ministero lo sostituisce un altro, quello che conta è l’ufficio della Procura, mentre quella del difensore è una scelta strettamente personale del cliente. Il rapporto tra un cittadino e il suo avvocato vince su qualsiasi cosa, è un presupposto fondamentale del diritto di difesa. È una diade indissolubile”. (Continua a leggere dopo la foto)

A fare la differenza, secondo il penalista, è la tempistica con cui è maturata questa decisione: “Si poteva risolvere il problema senza mettere in crisi il diritto di difesa stabilendo subito l’obbligo di green pass per tutte le parti. Invece il 16 settembre 2021 il governo decideva misure urgenti per consentire il ‘pieno svolgimento dei procedimenti’ stabilendo l’obbligo per magistrati e personale amministrativo ma lasciando fuori avvocati, testimoni e parti del processo”.

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