C’è un’Italia che continua a tergiversare sulla revoca delle concessioni autostrade al gruppo Atlantia. Invocandole, rimangiandosele, non andando ancora fino in fondo. Interpellando il gruppo Benetton per il salvataggio Alitalia, di conseguenza esponendosi ai possibili ricatti dell’azienda che tenta di difendere la propria posizione a scapito dei disagi, infiniti, degli automobilisti. Con una Regione, la Liguria, che grida vendetta. E c’è un Paese non troppo lontano, la Spagna, che proprio in queste ora ha visto diventare completamente gratuiti quasi 600 chilometri di tratta.
Un passaggio che fa esultare i cittadini e che arriva a seguito della scadenza delle concessioni ad alcune società private che il governo non ha voluto rinnovare. I tratti interessati sono la Cadice-Siviglia e la Tarragona-Valencia-Alicante. Tra le società che non si sono viste rinnovare la concessione c’è anche Abertis, controllata al 50% da Atlantia, che in Italia detiene Autostrade per l’Italia.
Una notizia che è stata rilanciata da alcuni esponenti Cinque Stelle: “Mentre in Italia le autostrade cadono a pezzi e ancora si discute di revoca delle concessioni, in Spagna si sceglie di nazionalizzarle. Già, perché il Governo di Pedro Sanchez ha deciso di avocare a sé dall’1 gennaio 2020 la gestione di alcune superstrade e autostrade della penisola Iberica, finora affidate in concessione a privati. Nello specifico parliamo della spagnola Albertis, società controllata dal gruppo Atlantia, la holding che fa capo alla famiglia Benetton, e di non rinnovare la proroga delle concessioni scadute per la gestione della rete di autostrade e superstrade, che da oggi saranno gestite con finanziamenti pubblici”.
Un tema sul quale il governo giallorosso continua a mostrarsi, però, diviso. Renzi ha più volte preso le distanze dalla possibilità di revocare le concessioni autostradali al gruppo Atlantia, con il Pd che si è mostrato in più occasioni diviso in merito. A far gridare allo scandalo era stato, nelle scorse ore, l’ennesimo episodio: il crollo di una parte del soffitto nella galleria A26 in Liguria, che soltanto per un miracolo non aveva causato vittime né feriti tra gli automobilisti in transito.
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