Vi avevamo raccontato nelle scorse ore, attraverso le pagine del Paragone, degli sviluppi delle indagini sul cosiddetto Qatargate, scandalo che ha scosso profondamente le fondamenta dell’Europarlamento e che potrebbe presto allargarsi ulteriormente. In queste ore, il gip di Bergamo su richiesta del procuratore Antonio Chiappani ha eseguito un sequestro per un valore di circa 250mila euro nei confronti dell’ex eurodeputato del Pd e di Articolo Uno Antonio Panzeri, della figlia Silvia, dell’ex segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati Luca Visentini e a Francesco Giorgi. Stando a quanto spiegato dal procuratore Chiappani all’agenzia di stampa La Prese, “Abbiamo eseguito un mandato europeo, disposto dalla procura federale di Bruxelles”. (Continua a leggere dopo la foto)
Nel dettaglio, sui conti aperti in un istituto di credito di Calusco d’Adda da Panzeri e dalla figlia sono stati trovati circa 240 mila euro. I stestanti 10 mila, invece, erano su altri conti intestati a Visentini e Giorgi. I quattro sono indagati dalla procura federale del Belgio nell’ambito dell’inchiesta su presunto traffico di influenze dal Qatar nei confronti di alcuni eurodeputati. (Continua a leggere dopo la foto)
Scandalo, quello che ha coinvolto l’Europarlamento, che potrebbe presto avere nuovi sviluppi. Al momento resta in carcere l’ex vicepresidente Eva Kaili, mentre si delineano nuove rotte di denaro proveniente, stavolta, dal Sud Africa: qui Antonio Panzeri guidava l’Ong Fight Impunity e da qui avrebbe ricevuto anche 250 mila euro, grazie all’imprenditore di Città del Capo Iqbal Surve. (Continua a leggere dopo la foto)
Tra i nomi finiti nel mirino c’è anche quello di Dīmītrīs Avramopoulos, Commissario europeo per le migrazioni, gli affari interni e la cittadinanza dal 2014 al 2019: avrebbe ammesso di aver ricevuto un pagamento di 60.000 euro da Fight Impunity, spalmato in remunerazioni di 5.000 euro al mese, tra il gennaio e dicembre 2021, per due incarichi di rappresentanza,
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