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“Cronaca di una morte annunciata” per il 13% del Pil! L’appello delle Associazioni del Turismo

Pubblicato il 13/05/2020 15:27

Attraverso un comunicato stampa congiunto le Associazioni del Turismo, Aidit, Astoi, Assoviaggi e FTO esprimo forte preoccupazione sul tanto atteso decreto legge “Rilancio”.

“Bisognerà attendere l’emanazione del decreto, ma se le intenzioni – che sono trapelate da alcuni ministeri e da alcuni quotidiani nazionali – sono quelle contenute nella bozza del DL, si può affermare, senza timore di smentita, che non si è fatto nulla per salvare il turismo dal collasso e che si è dato un colpo di grazia, probabilmente terminale, ad un settore che rappresenta il 13% del PIL e il 15% degli occupati.” 

Mancano misure concrete volte ad aiutare veramente il settore. 

Non sono previsti finanziamenti a fondo perduto anche per le imprese turistiche con fatturati oltre i 5 milioni di euro, la soglia inserita taglia fuori, di fatto, tutte le medie e grandi imprese turistiche italiane, in particolare esclude oltre il 99% dei Tour Operator, tutte le medio grandi aziende del business travel, dell’incoming, degli eventi. 

La cassa integrazione come prevista nella bozza di DL non consente alle imprese di poterne usufruire quando effettivamente necessario e non tiene in considerazione il considerevole abbassamento del fatturato. 

In riferimento al Bonus Vacanze che dal ministro Franceschini viene definito come intervento “straordinario” e “tra i più importanti dell’ intera manovra” – ‘lascia dunque sperare bene tutto il resto’ – le Associazioni rispondono: “ Non è immaginabile che le imprese che attendevano un aiuto sulla liquidità diventino invece finanziatrici dello Stato facendosi carico del 90% del valore del bonus come anticipo da portare in compensazione tributaria a fine anno”. 

Inoltre all’interno del comunicato viene fatto presente ciò che si apprende dalle associazioni che rappresentano il settore alberghiero, molte strutture ricettive non riapriranno mai più.

Nella parte conclusiva le Associazioni manifestano il proprio “sdegno che ha ormai superato lo sconforto perché SI TRATTA DI UNA MORTE ANNUNCIATA”. Il Turismo alza la voce e non si lascia mettere nell’angolo. Il Turismo merita un vero Ministero.