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Vaccini e ictus ecco perché la correlazione c’è. Chi è a rischio secondo lo studio sul “mix di vaccini” ministeriale

Pubblicato il 29/10/2023 11:31

Sono arrivati i famosi vaccini “aggiornati” contro il Covid-19 e, se da una parte essi sono “raccomandati” ai soggetti anziani e fragili, dall’altra con sconcertante leggerezza si consiglia l’inoculazione congiunta con il vaccino antinfluenzale: una vera bomba per l’organismo di un soggetto, appunto, fragile o anziano. È facilmente intuibile e non è una nostra tesi. Addirittura, l’Fda, la Food and Drug Administration ovvero l’agenzia del farmaco statunitense, ha lanciato l’allarme: la somministrazione del vaccino contro il Covid simultanea a quella di altri vaccini, come gli antinfluenzali, può cagionare importanti effetti collaterali: lo studio della Fda ha evidenziato che gli anziani di età superiore agli 85 anni che si sono sottoposti alla doppia vaccinazione nella medesima seduta hanno avuto un rischio sensibilmente maggiore di avere un ictus. L’aumento, secondo una prima ricerca, è stato del 35% per l’assunzione del vaccino di Moderna e del 20% per quello della Pfizer. Sono informazioni e dati che non dovrebbero essere sfuggiti alle nostre autorità sanitarie, eppure il ministero della Salute, come vedremo, non ha modificato la raccomandazione della doppia inoculazione congiunta negli anziani e nei fragili. (Continua a leggere dopo la foto)
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Lo studio della Fda

Lo studio ha dimostrato che dopo il vaccino anti Covid la pressione sanguigna dei pazienti era aumentata, e dunque il cuore stava lavorando più duramente. La ricerca sugli over 85 è stata realizzata in base alle richieste di Medicare, dunque il programma di assicurazione sanitaria a pagamento degli americani sopra i 65 anni: la platea coinvolgeva all’incirca 7 milioni di cittadini americani e per la precisione è stato riscontrato un aumento, che abbiamo detto essere nell’ordine del 20-35% del rischio di ictus emorragici, non emorragici e attacchi ischemici transitori. Occorre, semplicemente, sovrapporre tali evidenze all’aumento di pericarditi e miocarditi che, come abbiamo scritto – noi e pochi altri –, lo scorso 14 settembre 2023, l’Unione europea  e Aifa, l’ente omologo italiano della Fda, hanno messo nero su bianco, nell’allegato 1 alle decisioni di autorizzazione dei vaccini Pfizer e Moderna, “un aumento del rischio di sviluppare miocardite e pericardite”. Viene, dunque, clamorosamente e candidamente ammesso. Al netto di tutto ciò, lo scorso 27 settembre la circolare del ministero della Salute conferma la possibilità dell’inoculazione, una nel deltoide destro e l’altra in quello sinistro, di entrambi i vaccini (a rischio soprattutto gli ospiti delle Rsa, che hanno scarsa autonomia decisionale), come rimarca Maddalena Loy per La Verità. La circolare è firmata dal direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia. E questo nonostante i dati che vi stiamo riportando risalgano alla fine del 2022 e presumibilmente dovrebbero essere noti in ambito medico. (Continua a leggere dopo la foto)
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Un altro rischio: bambini e convulsioni

Il rischio di ictus negli anziani non è tuttavia l’unico effetto indesiderato riscontrato dalla FDA dopo la somministrazione del vaccino contro il Covid, questa volta però non in concomitanza con quello del siero antinfluenzale. Un’altra ricerca infatti ha segnalato un piccolo aumento dell’incidenza delle convulsioni nei bambini tra i 2 e i 5 anni. Anche in questo caso sono stati presi in considerazione Moderna e Pfizer. Il legame è molto lieve, ma è presente. I ricercatori hanno esaminato i dati sanitari di oltre 4,1 milioni di bambini americani di età compresa tra sei mesi e 17 anni che avevano ricevuto i vaccini fino ad aprile 2023. Ci sono stati otto episodi di convulsioni nei pazienti al di sotto dei cinque anni segnalati al database di segnalazione volontaria degli effetti collaterali del vaccino dei Centers for Disease Control and Prevention, che raccolgono i dati sugli effetti aversi.

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