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“Natalità a picco nei Paesi più vaccinati”, l’allarmante studio USA che apre il dibattito

Pubblicato il 22/02/2023 18:25 - Aggiornato il 22/02/2023 18:36

I tassi di natalità calano a picco nei Paesi con la popolazione maggiormente vaccinata. Prima che qualcuno gridi al “complottismo” dei pericolosi No Vax, precisiamo che l’affermazione si desume dalla complessa ricerca pubblicata sul proprio sito da Colleen Huber, una ricercatrice sul cancro, nonché medico naturopatico in Arizona, che vanta pubblicazioni e studi già apparsi su prestigiose riviste scientifiche, quali The Lancet. Le nascite calano bruscamente nove mesi dopo il picco di assorbimento del vaccino antiCovid. La flessione delle nascite si osserverebbe costantemente dalla fine dell’anno 2021, allorché le vaccinazioni hanno conosciuto un primo picco. Il condizionale è d’obbligo, eppure la coincidenza temporale appare chiara, corroborata dai dati forniti da Colleen Huber riguardanti i seguenti diciannove Paesi europei: Germania, Austria, Svizzera, Francia, Belgio, Olanda, Danimarca, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Svezia, Portogallo, Spagna, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Romania, Slovenia. Ad essi, in un secondo momento, si sono aggiunti Islanda, Irlanda del Nord, Montenegro, Serbia. Già dall’agosto 2022, si legge nella ricerca, Raimond Hagemann, Ulf Lorré e Hans-Joachim Kremer avevano compilato i dati sulle variazioni del tasso di natalità nei diciannove Paesi europei già citati e prodotto un documento estremamente importante. Il loro studio, ni lingua tedesca, si può consultare qui. Tutti i Paesi, nessuno escluso, hanno registrato un drastico calo delle nascite nell’anno 2022. Anche se il campione britannico non rientra nella ricerca, viene sottolineato come anche nel Regno unito si sia rilevato un deficit di 4.913 nascite al mese, rispetto alla media del 2021. Qui, similmente a quanto osservato, ad esempio, in Danimarca, Svizzera e Svezia, la flessione è avvertita dai 9-11 mesi dopo il picco di assorbimento del vaccino, ovvero il primo trimestre del 2021. Quale spiegazione dà la dottoressa Huber a riguardo? Ovvero, sussisterebbe un nesso tra l’infertilità, maschile e femminile, e la vaccinazione? Gli ingredienti del vaccino mRNA, è scritto sul sito in questione, è stato osservato che si disperdano, in nanoparticelle, in tutto il corpo (come già il dottor Frajese aveva illustrato, essi non rimangono nel deltoide in cui è stato iniettato il vaccino), e dunque si raccolgono, tra gli altri organi, anche nei testicoli. (Continua a leggere dopo la foto)
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crollo natalità paesi più vaccinati

Peraltro, un evento avverso degno di nota è illustrato dalla stessa Pfizer tra le (innumerevoli) controindicazioni del suo stesso vaccino, parlando di “anticorpi anti-sperma” (anti-sperm antibodies). Inoltre, uno studio israeliano ha successivamente confermato danni allo sperma cagionati dal vaccino Pfizer. Tralasciando i disordini mestruali che moltissime donne vaccinate stanno lamentando, circa, invece, l’infertilità femminile viene osservato come la morte fetale appaia dilagante tra le donne incinte vaccinate contro il Covid, al punto che la stessa Colleen Huber ha inteso confrontare il tasso di aborto spontaneo con la “pillola del giorno dopo”: ebbene, l’effetto abortivo è stimato addirittura all’87.5%. (Continua a leggere dopo la foto)

Inoltre, ecco il risultato di un test: 12.751 donne hanno assunto il vaccino Pfizer e a 8.365 è stato inoculato il vaccino Moderna. In 422 donne vaccinate da Pfizer, cioè il 3% del totale Pfizer, hanno abortito (hanno perso la gravidanza entro 20 settimane di gestazione), e 395 delle donne vaccinate con Moderna, cioè il 4,7% del totale di Moderna, hanno abortito anch’esse.

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