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“Indagare su Green pass e vaccini”. Ecco chi vuol boicottare la commissione d’inchiesta. La denuncia

Pubblicato il 14/03/2023 21:31 - Aggiornato il 15/03/2023 10:35

Le forze d’opposizione stanno cercando di stroncarla sul nascere, i professionisti dell’informazione già mettono le mani avanti, eppure la commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione – pessima – del Covid “è inevitabile”. Galeazzo Bignami, primo firmatario della proposta di legge di Fratelli d’Italia per l’istituzione della commissione stessa, nonché viceministro delle infrastrutture, intervistato da Il Giornale d’Italia, si sofferma sulle misure “fideisticamente sposate” dal governo Conte e dal ministro Speranza in particolare, in merito a Green pass e vaccinazione di massa. La composizione della commissione sarà di 20 deputati e 20 senatori. Frattanto, il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti in un’intervista rilasciata a La Verità, ha annunciato che la commissione partirà entro giugno. Galeazzo Bignami fa altresì sapere che, al momento, si sta lavorando alla compilazione di un testo base che possa compendiare le proposte giunte dallo stesso Bignami, da Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, e dal deputato del Pd Davide Faraone, in rappresentanza dell’opposizione. Anche circa il futuro presidente, Bignami non si espone. Appare tuttora prematuro, giacché in questa fase preliminare si stanno svolgendo le audizioni “di una serie di soggetti, chiamati dalle forze politiche, che sono stati interrogati sull’opportunità di aprire una commissione d’inchiesta”. Ma il rischio dell’ostracismo della minoranza, come accennavamo, è dietro l’angolo: anche attraverso tali audizioni, dunque, “Si è sviluppato un tentativo di introdurre elementi che portino alla conclusione definitiva di non opportunità – spiega Galeazzo Bignami – Ciò però, fino ad adesso, non ha interferito con la volontà della maggioranza di arrivare fino in fondo con questa Commissione”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Commissione che indagherà su quanto accaduto da una data precisa in poi. È la data del 5 gennaio 2020, allorché vennero assunti i primi provvedimenti da parte dell’allora presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e da Roberto Speranza, ministro della Salute. “Questo è solo l’inizio, poi l’inchiesta si dipanerà sugli anni successivi”, ha quindi aggiunto, e dunque non sarà esclusivamente la prima parte della gestione pandemica ad essere indagata e approfondita. Circa i vaccini, l’impostazione è chiara, e netta: “Ci sono diversi ambiti che andranno verificati: dai contratti a chi li ha stipulati, da che cosa è stato stipulato, dal servizio di chi ha deciso di andare avanti su quella strada”, mentre in merito al famigerato Green pass, il viceministro si limita a ricordare che esso ha comportato una serie di provvedimenti, a cascata, piuttosto stringenti – ma sarebbe stato meglio dire “incostituzionali”. (Continua a leggere dopo la foto)

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Ancora il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, nella stessa giornata, ha ribadito che non sarà presente alcuno scienziato o virologo all’interno della commissione che indagherà sulla gestione della pandemia. Hanno già fatto troppi danni, ci permettiamo di aggiungere.

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