Negare tutto, negare sempre. Sembra essere questa la strategia adottata da alcuni dei principali accusati dalla procura di Bergamo di fronte alle domande. Stando a quanto riportato da Alessandro Rico sulle pagine della Verità, infatti, agli atti dell’inchiesta ci sarebbe anche una conversazione intrattenuta tra Walter Ricciardi, ex consulente di Roberto Speranza, con i magistrati impegnati a indagare sulla mancata istituzione della zona rossa e sull’aggiornamento, mai effettuato, del piano pandemico. Un faccia a faccia andato in scena il 18 giugno 2020, quando Ricciardi si sarebbe confrontato negli uffici della Guardia di Finanza con i sostituti procuratori Fabrizio Gaverini e Silvia Marchina e con il luogotenente dei carabinieri Leonardo Fazio. Occasione durante la quale il braccio destro di Speranza avrebbe mostrato, di colpo, un volto inedito. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Episodicamente ho partecipato alle riunioni del Cts e ad altre riunioni operative”. I magistrati, a quel punto, avrebbero chiesto a Ricciardi se avesse mai partecipato a incontri in cui si discuteva della zona rossa. La replica, riportata da La Verità: “Che io ricordi no, forse potrei averne parlato a margine di qualche riunione, ma non ho partecipato a incontri specifici sul punto”. (Continua a leggere dopo la foto)
Ricciardi, stando alla Verità, avrebbe anche spiegato di non essere a conoscenza “dei casi di Nembro e Alzano”, scoperti solo a seguito “di colloqui informali con Silvio Brusaferro“, presidente dell’Istituto Superiore della Sanità. “Sulle decisioni interne sono entrato poco, salvo le mie specifiche competenze come professore d’igiene”. (Continua a leggere dopo la foto)
Eppure da alcune chat in possesso degli inquirenti emergerebbe come sarebbe stato proprio Ricciardi ad aver “opposto divieto assoluto alle messe”. Possibile dunque che l’uomo che si limitava a curare le relazioni con l’estero sia riuscito ad arrivare a un’imposizione tanto grave come lo stop alle funzioni religiose? Secondo La Verità, la strategia dell’ex consulente di Speranza sembra essere quella del “non so, non ho visto e se c’ero dormivo”.
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