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Missili terra-aria alle porte di casa. La Cina consegna le armi che mandano in tilt l’Europa

Pubblicato il 11/04/2022 19:46 - Aggiornato il 11/04/2022 20:04

Giusto ieri abbiamo scritto di come, a causa di una serie di movimentazioni politiche volte a riscrivere gli equilibri dell’Est Europa, i venti di guerra si stiano avvicinando al confine italiano. Ebbene, ecco che oggi l’attenzione internazionale volge il proprio sguardo esattamente alla Serbia. La notizia ha una particolare rilevanza, specialmente in virtù del contesto geopolitico che si sta andando a disegnare e che abbiamo descritto nell’articolo sopra linkato.
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Armi dalla Cina

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, ha annunciato la presenza in Serbia di alcuni aerei militari provenienti, appunto, dalla Cina, aventi come obbiettivo la consegna di svariate “forniture militari regolari” nel territorio serbo. L’insolita operazione sarebbe avvenuta sabato. Sei aerei da trasporto cinesi Y-20 sono atterrati a Belgrado.
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I missili terra-aria

Secondo il portavoce, l’operazione rientrava nel piano di cooperazione annuale dei due Paesi, chiarendo che “non ha nulla a che fare con l’attuale situazione”. Ad ogni modo, l’arrivo degli aerei ha scatenato diverse reazioni nella comunità internazionale. Secondo alcuni, infatti, il carico trasportato sarebbe composto da missili terra-aria HQ-22, come da condizioni di un accordo firmato in precedenza dalle due parti.
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Una velata conferma

Un silenzio assordante da parte del ministero della Difesa serbo, che al momento non ha risposto alle richieste di commento da parte di Associated Press. Una velata conferma, però, è arrivata proprio dal Presidente serbo Aleksandar Vucic, che sabato ha annunciato la presentazione del “più nuovo orgoglio” dell’esercito serbo proprio nella settimana entrante.
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Una situazione preoccupante

Consci del fatto che la Serbia rappresenta uno dei Paesi ideologicamente più vicini a Putin sul territorio europeo, gli Stati membri dell’Unione Europa guardano con preoccupazione a questa nuova fornitura militare, considerando anche che Belgrado, fondamentalmente, non ha mai condannato duramente l’invasione Ucraina da parte delle forze di Mosca.

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